Economia

Balzo del gas dopo le minacce di Gazprom di stop alle forniture

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Il colosso russo del gas Gazprom ha dichiarato oggi che non garantirà la ripresa delle forniture di gas in Europa attraverso i suoi gasdotti. Il pomo della discordia è una turbina, che era stata mandata nei mesi scorsi in Canada per essere riparata in uno stabilimento dell’azienda tedesca Siemens.

La turbina della discordia

Il Canada aveva bloccato la restituzione della turbina a causa delle sanzioni dei paesi occidentali contro il settore energetico russo. Per via della mancata restituzione, l’azienda energetica statale russa Gazprom aveva ridotto la fornitura di gas alla Germania (e quindi all’Europa).  Sotto la pressione degli alleati europei in preda a una crisi energetica, il governo canadese aveva accettato di rinunciare alle sanzioni contro la Russia, consentendo alla società di ingegneria tedesca Siemens Energy di rispedire la turbina alla stazione di compressione di Portovaya. Gazprom ora scrive in un comunicato di non aver ricevuto nessun documento che dimostri che la turbina mandata nei mesi scorsi a riparare in Canada sia stata restituita, come invece aveva annunciato il governo canadese domenica scorsa. Il colosso russo del gas ha affermato in una nota:

“Gazprom non è in possesso di alcun documento che indichi che Siemens è in grado di portare la turbina a gas per la stazione di compressione di Portovaya fuori dal Canada, dove è in riparazione. In queste circostanze non è possibile garantire il funzionamento sicuro della stazione di compressione di Portovaya, che è una struttura fondamentale per il gasdotto Nord Stream”.

Il rischio di razionamento del gas sempre più concreto

Come per la sua spiegazione iniziale, è probabile che la dichiarazione di Gazprom sarà presa dai governi europei come pretesto per tenere chiusi i rubinetti del gas all’Europa, aumentando la pressione sull’Occidente affinché abbandoni il suo sostegno all’Ucraina. Dal canto suo, l’Ue ha precisato che le tecnologie legate al trasporto del gas non sono oggetto di sanzioni, nonostante le obiezioni dell’Ucraina.

Il Nord Stream 1, il gasdotto che trasporta il gas russo sotto il Mar Baltico direttamente in Germania, è stato completamente chiuso all’inizio di questa settimana per un periodo di manutenzione programmata che durerà fino al 21 luglio 2022.

I futures europei sul gas naturale di riferimento sono aumentati di un altro 4,6% a 180 euro al megawattora, poiché la prospettiva di un razionamento del gas durante il prossimo inverno tende a concretizzarsi.