Fonte: Istock
Complici le temperature più rigide e lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas salgono, arrivando a toccare i 50 dollari. Uno scenario che insieme alla sospensione temporanea di una settimana dell’impianto Lng di Equinor in Norvegia per il guasto di un compressore, comporterà a detta degli esperti un aumento dei prezzi nelle prossime settimane.
Prezzi gas in aumento: la view di Goldman Sachs
Una recente analisi di Goldman Sachs ha imputato al grande freddo l’aumento dei prezzi. Nel dettaglio secondo gli esperti della banca d’affari americana “nei prossimi mesi” il prezzo dei future Ttf sul mercato di Amsterdam, benchmark del gas nel Vecchio Continente, potrebbe lievitare in una forchetta tra 63 e 84 euro al megawattora superando così lo scenario base stimato per il 2025 di 40 euro/MWh.
“I prezzi europei del gas sono aumentati del 14% nelle ultime due settimane fino a 50 euro a megawattora questa settimana, il livello più alto da oltre un anno. Mentre la notizia chiave di questa settimana nel settore del gas naturale è stata lo stop dei flussi residui di gas russo attraverso l’Ucraina, a nostro avviso il principale fattore di tensioni per il gas in Europa quest’inverno saranno le temperature più fredde della media, previste per le prossime due settimane, insieme alla bassa produzione di energia eolica in Norvegia con le conseguenti interruzioni”, si legge nel report di Goldman Sachs.
Stop gas russo dall’Ucraina: cosa è successo
Anche secondo gli analisti di Citi, i prezzi del gas naturale a livello globale sono saliti da metà dicembre 2024, spinti non solo dal clima freddo ma anche dalla geopolitica. E il recente blocco del flusso di gas russo da parte dell’Ucraina ha introdotto una maggiore incertezza nei mercati globali del gas.
L’Ucraina infatti ha interrotto il flusso di gas russo verso diversi Paesi europei il giorno di Capodanno, ponendo fine al dominio decennale di Mosca sui mercati energetici europei. Una decisione che segna la fine di un accordo di transito quinquennale tra Russia e Ucraina.
La Russia, che dal 1991 trasporta il gas in Europa attraverso i gasdotti ucraini, sostiene che i Paesi dell’Unione Europea saranno i più colpiti dal cambio di fornitura.
Mosca può ancora inviare gas attraverso il gasdotto TurkStream, che collega la Russia con Ungheria, Serbia e Turchia. Secondo la Reuters, l’Ucraina perderà fino a 1 miliardo di dollari all’anno in tasse di transito dalla Russia a causa dell’interruzione, mentre Gazprom è pronta a perdere quasi 5 miliardi di dollari in vendite di gas. La Commissione europea, il braccio esecutivo dell’UE, ha dichiarato di aver lavorato con gli Stati membri dell’UE più colpiti dalla fine dell’accordo di transito del gas per garantire che l’intero blocco di 27 nazioni sia preparato a questo scenario.
Henning Gloystein, responsabile del team energia, clima e risorse di Eurasia Group, ha dichiarato che la decisione dell’Ucraina di interrompere il flusso di gas russo verso l’UE non è una sorpresa, dato che sia Kiev che Mosca hanno dichiarato da tempo di non essere disposti a rinnovare l’accordo nelle attuali condizioni di guerra.
In una nota di ricerca, Gloystein ha affermato che la scadenza dell’accordo non minaccia la sicurezza energetica invernale dell’UE, citando le misure adottate dagli importatori dell’UE per prepararsi alla riduzione delle forniture e il clima invernale mite registrato nella maggior parte dell’Europa. Ma è opinione comune che finché il blocco rimarrà in vigore, è probabile che i prezzi del gas rimangano elevati.