Fino a qualche settimana fa era inimmaginabile pensare ad un calo repentino del prezzo del gas. Nessuno avrebbe mai immaginato che potesse scendere sotto i 100 euro. Questo è quanto sta accadendo proprio ora, grazie, anche, all’accordo sul prezzo raggiunto su suggerimento dell’Italia. Ad essere sinceri, però, ci sono anche altri motivi che hanno determinato questa inversione di rotta del gas. Proviamo a scoprire cosa c’è dietro a tutto questo.
Prezzo del gas: c’è l’accordo
All’interno dell’unione europea i capi di Stato e di Governo sono riusciti a raggiungere un accordo di massima, che ha portato a chiedere al Consiglio europeo e alla Commissione Ue di predisporre un sistema dinamico dei prezzi. In verità, per il momento non è stato definito ancora nulla. Le autorità politiche dei paesi che fanno parte dell’Ue, comunque, si sono trovate concordi sulla necessità di procedere e di agire unite per affrontare l’emergenza gas. A questo punto la palla è in mano agli organismi comunitari, che dovranno agire concretamente per mettere a punto, secondo la dichiarazione ufficiale “l’acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione vincolante della domanda per un volume equivalente al 15% del fabbisogno di stoccaggio, in base alle esigenze nazionali, e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili”.
Nella dichiarazione ufficiale, si aggiunge un elemento particolarmente importante: la definizione di un nuovo parametro di riferimento complementare – da aggiungere al Ttf di Amsterdam, utilizzato come parametro di riferimento per i prezzi in Europa – da adottare entro l’inizio del 2023. Questo metodo dovrà necessariamente riflettere più accuratamente le condizioni generali del mercato del gas.
Sono sollecitati, inoltre, i negoziati con i produttori ritenuti affidabili, come gli Stati Uniti e la Norvegia. L’intenzione è quella di sfruttare il peso economico complessivo dell’Unione europea e non competere singolarmente – come nazione – sul mercato mondiale.
Le prime conseguenze di questo accordo
Una volta trovato l’accordo, però, sono arrivate le prime divisioni. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha parlato di un’ottima roadmap. Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha immediatamente messo in guardia sulla necessità di un nuovo vertice, raffreddando immediatamente l’entusiasmo di Emmanuel Macron, presidente francese, che stava già ipotizzando di un’attuazione delle misure nel corso delle prossime settimane.
L’accordo, che è stato proposto dall’ex presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, ha avuto una conseguenza immediata sul prezzo del gas, che è sceso al di sotto dei 100 euro, contro i 349 euro toccati alla fine di agosto.
Prezzo del gas: un aiuto arriva anche dal meteo
Un alleato prezioso, in queste settimane, è stato il meteo, che ha favorito il calo delle quotazioni del gas. Il caldo inaspettato ha permesso di rinviare l’accensione dei riscaldamenti anche al Nord, dove era necessario ricorrere ai termosifoni già da metà mese. Il rinvio ha permesso di fronteggiare la carenza di scorte, che adesso dovrebbero essere sufficienti fino a febbraio inoltrato. Scorte che potrebbero essere sufficienti anche nei mesi successivi, nel caso in cui le temperature dovessero continuare a rimanere miti.
Non è da escludere, almeno stando a un recente rapporto di Nomisma Energia, che l’inverno possa essere particolarmente rigido: questo comporterebbe una forte crescita dei consumi, che farebbe aumentare la domanda e di conseguenza i prezzi.
Arera nei primi giorni di novembre rivedrà al ribasso i parametri di calcolo delle bollette del gas. Per il momento non verranno toccate quelle dell’energia elettrica, per le quali si dovrà aspettare ancora qualche settimana.