Il mercato del gas naturale continua a mostrare una debolezza significativa nel corso del 2023, con i prezzi che raggiungono i minimi toccati per l’ultima volta nel 2021. Attualmente, sulla borsa di Amsterdam viene scambiato a soli 25 euro/Mah, con una diminuzione superiore al 5,5% rispetto alla chiusura di ieri. Questo rappresenta un calo impressionante del 93% rispetto ai massimi registrati nell’agosto scorso.
Dall’inizio dell’anno, il prezzo del gas è diminuito del 70%, e solo da inizio maggio ha registrato una perdita di circa il 36%. Questa è la più lunga serie di cali settimanali dal lontano 2007, e attualmente il prezzo si attesta sui livelli di giugno 2021.
Quali fattori hanno determinato questo calo del prezzo del gas?
In primo luogo, è importante considerare la situazione degli stoccaggi di gas, che si è ripresa notevolmente in Europa. Attualmente, gsono al 67% della capacità totale, superando la media stagionale dei 5 anni precedenti del 49%. Questo è stato possibile grazie a un aumento significativo delle forniture di Gas Naturale Liquefatto (GNL). Secondo le ultime stime degli analisti, entro agosto è previsto che gli stoccaggi europei raggiungano addirittura il 100%, garantendo così un adeguato approvvigionamento per l’inverno.
In aggiunta, i consumi sono diminuiti notevolmente negli ultimi mesi. Nonostante le abbondanti forniture, la domanda di GNL è rimasta contenuta. Questo ha portato a un aumento delle scorte in Europa. Le condizioni meteorologiche favorevoli, con un clima mite dall’inizio dell’anno, hanno ridotto l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento, contribuendo ulteriormente all’aumento delle scorte.
La frenata della crescita economica e la debolezza economica in Germania, una delle principali economie europee, hanno generato una minor domanda nel settore industriale europeo. Inoltre, la Cina, uno dei principali mercati di esportazione, sta ancora affrontando le conseguenze della riapertura post-COVID, con una domanda contenuta che influisce sull’andamento dei prezzi globali.
Quali sono le conseguenze per l’Italia?
Una riduzione del prezzo del gas TTF può avere un impatto positivo sui consumatori italiani in diversi modi. In primo luogo, i costi energetici potrebbero diminuire. Il gas TTF funge da punto di riferimento per i prezzi del gas naturale in Europa, quindi una sua diminuzione potrebbe riflettersi sui prezzi in Italia. Ciò potrebbe comportare costi energetici inferiori per i consumatori italiani, specialmente per quanto riguarda il riscaldamento domestico e la cucina a gas.
Tuttavia, è importante notare che una riduzione del prezzo del gas TTF non si traduce automaticamente in una diminuzione delle bollette energetiche per i consumatori italiani. La struttura dei prezzi e i costi di trasporto e distribuzione del gas possono influenzare il prezzo finale per i consumatori. Inoltre, le società energetiche spesso stipulano contratti a lungo termine per l’approvvigionamento del gas naturale, che potrebbero non essere immediatamente influenzati dalle fluttuazioni del prezzo del gas TTF. Ciò significa che potrebbe essere necessario del tempo prima di osservare cambiamenti significativi nel prezzo del gas per i consumatori italiani.
Nonostante la diminuzione del prezzo del gas TTF, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha segnalato recentemente un aumento delle bollette energetiche per i consumatori italiani. Durante il periodo luglio-settembre, si prevede un aumento del 5%, mentre fra ottobre e dicembre l’incremento sarà di circa il 15%.