Il modo migliore per tassare i super ricchi del pianeta è l’imposta sulle plusvalenze, ovvero i capital gains. È questa, secondo il fondatore di Microsoft, Bill Gates, la strada maestra da seguire in in una fase in cui la spesa cresce più velocemente delle entrate statali.
“Raccogliamo solo circa il 20% del PIL e spendiamo il 24% del PIL. Non possiamo far sì che il deficit cresca più velocemente dell’economia” ha detto ieri Gates in un’intervista alla Cnn, dicendosi “preoccupato” per i conti pubblici americani.
Gates, il cui patrimonio netto è stimato in 97,2 miliardi di dollari, interviene così a gamba tesa nel dibattito in corso fra i democratici progressisti che puntano a una maggiore tassazione nei confronti del ricchi. E se le tasse sono la strada individuata per colmare il gap allora, più che aumentare la tassazione sul reddito, come proposto da alcuni esponenti dem, quello che servirebbe – secondo Gates – è aumentare le aliquote sui guadagni in capitale.
Sulla stessa linea le dichiarazioni rilasciate, sempre ieri, da Bill Gates in un’intervista al Daily Mail, in cui in cui il fondatore di Microsoft non solo dice di aver pagato troppe poche tasse nel corso della sua vita, ma anche di considerare la propria fortuna e quella costruita da altri magnati internazionali un’autentica ingiustizia.
“Ho pagato più di 10 miliardi di dollari (8,8 miliardi di euro) in tasse ma avrei dovuto pagare di più. Ho sempre rispettato la legge, ma penso che le imposte dovrebbero essere più progressive”.