MILANO – Ultima seduta della settimana che prende il via in calo a seguito del close negativo di Wall Street (Dow Jones -1,87%, S&P500 -1,89%, Nasdaq100 -1,65%) e stamattina delle borse asiatiche (Nikkei in flessione dell’1,72% dopo che un terremoto di 8,8 gradi di magnitudine ha colpito la costa nordorientale del paese facendosi sentire con violenza fino alla capitale, deboli anche Hong Kong, Seoul, Singapore e la borsa di Sidney).
Oltre al terremoto in Giappone, i mercati restano condizionati dalle continue violenze in Libia e anche dalle proteste previste oggi in Arabia Saudita, Yemen, Kuwait e Bahrain. In Cina intanto i dati sull’inflazione hanno superato le attese degli analisti. In Italia, attesi i conti di Atlantia, Banco Popolare e Bulgari tra le blue chips.
Giornata anche oggi densa di appuntamenti macro: in mattinata in Germania è uscito il dato definitivo sull’inflazione di febbraio che ha segnato un rialzo dello 0,5% m/m, confermando la lettura precedente (+2,1% a/a dal +2% precedente), mentre il dato armonizzato fa registrare un +0,6% congiunturale per un tendenziale del 2,2%. Alle 10 atteso il dato definitivo sul PIL del 4Q che dovrebbe mostrare un rialzo dello 0,1%.
Ricca l’agenda Usa: si segnalano le vendite al dettaglio di febbraio (si prevede un rialzo dell1% rispetto allo 0,3% precedente mentre al netto della componente auto le stime parlano di un progresso dello 0,7% in confronto allo 0,3% di gennaio), il dato preliminare della fiducia del Michigan di marzo per la quale si attende una lettura pari a 76.5 pts rispetto ai 77.5 della rilevazione precedente, infine le scorte delle imprese a gennaio che dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,7%, in lieve frenata dallo 0,8% di dicembre.
Eur/Usd stabile in area 1,38, poco mosso lo yen vs il dollaro dopo il forte sisma che ha colpito il Giappone. Lato commodities, il WTI Usa cede terreno a USD101,4 al barile sull’attenuarsi dei timori che i disordini in Libia contagino anche l’Arabia Saudita. Avvio in rialzo per il Bunf future a 122.45 pts.
EVENTI SOCIETARI
A2A (EUR1,141): è favorevole ad una proroga del patto con Edf su Edison.
AZIMUT (EUR7,445): gli analisti di Cheuvreux hanno alzato il target di prezzo da EUR10,9 a EUR11,3, il rating è outperform.
GENERALI (EUR15,69): continua la polemica tra Geronzi e Della Valle: secondo il patron di Tod’s, il comportamento del presidente del Leone di Trieste metterebbe in “imbarazzo” la compagnia.
INTESA SP (EUR2,34): Citi ha ridotto il target price da EUR2,75 a EUR2,65, il giudizio è hold.
TELECOM IT (EUR1,12): da stampa, ieri il comitato nomine di Mediobanca ha indicato, riconfermandoli, Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar, quali propri rappresentanti da inserire nella lista per Telco, mentre i soci trattano sui poteri da attribuire all’attuale AD Franco Bernabè.
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