Non ci sarà alcuna coalizione con il centrodestra di Silvio Berlusconi. È categorico il premier italiano Paolo Gentiloni intervistato alla CNBC durante la sua permanenza a Davos, accorciata dal fatto che in Italia siamo in piena campagna elettorale, come ha spiegato lo stesso presidente del consiglio.
Il Ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan ha affermato che una coalizione tra i principali partiti di sinistra e di destra italiani non è da escludere categoricamente, se non emerge alcun chiaro vincitore dalle elezioni generali del 4 marzo. Anche la leader di Più Europa Emma Bonino ha fatto sapere che, pur preferendo un “governo radicale”, lo si voglia o meno, con questo “obbrobrio” di legge elettorale, lo scenario più probabile è quello di un governo di larghe intese.
“Speriamo che non sia così e che il centro-sinistra che rappresento abbia una maggioranza. In ogni caso penso che saremo comunque il pilastro di una possibile coalizione e abbiamo una certa competenza in materia di flessibilità politica nel mio paese. Ma penso che la posizione populista anti-UE non prevarrà e che l’Italia manterrà la sua stabilità”.
Le elezioni italiane si terranno il 4 marzo e se non ci sarà un vincitore, si dovrà formare una coalizione di governo, che si tradurrebbe in una maggiore incertezza politica e instabilità economica per la terza forza della zona euro. L’economia italiana ha appena iniziato a riprendersi da un lungo periodo di recessione intermittente, quindi una maggiore incertezza non sarebbe cosa gradita per i mercati. Per Gentiloni le elezioni sono un momento chiave, di svolta per il paese.
“Siamo esattamente sulla strada giusta perché l’economia è di nuovo in crescita – appena un anno fa il FMI (il Fondo Monetario Internazionale) aveva previsto per il 2017 una crescita dello 0,7 per cento in Italia, ma ora è stato rivisto all’1,6 per cento per il 2017 – ma, come tutti sappiamo, il fatto di avere numeri positivi (crescita) non significa automaticamente che abbiamo risolto i nostri problemi sociali e politici. Dobbiamo quindi stare molto attenti affinché queste elezioni non sconvolgano le riforme che abbiamo realizzato negli ultimi cinque anni con lo sforzo dei lavoratori e delle imprese italiane. Interrompere questo sarebbe molto grave”.
Il governo Gentiloni è apprezzato dai mercati, dagli investitori e anche al di fuori dell’Italia, dice Mario Greco, chief executive di Zurich Insurance, ma nonostante goda di un buon indice di gradimento il premier non correrà alle prossime elezioni. A Davos Gentiloni ha insistito sul fatto che il pericolo è ormai alle spalle per l’Europa, dal momento che la “tempesta perfetta di Brexit, crisi del debito e immigrazione è passata”.
“Sono in buona salute, ma il mio impegno, 13 mesi fa, è stato quello di cercare di portare il paese alla fine della nostra legislatura, affrontando riforme e un paio di crisi molto gravi sulla migrazione e sul sistema bancario. Questo è stato il mio impegno e l’impegno si conclude con l’elezione, dopo le elezioni vedremo”.