“Entriamo nell’autunno in un quadro di incertezza senza precedenti”. Non usa mezzi termini il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, prima delle riunioni informali dell’Eurogruppo e dell’Ecofin a Praga. Il commissario Gentiloni parla di un “un alto rischio di recessione” (definita come due trimestri consecutivi di calo della produzione economica), dove cruciale è abbassare l’inflazione, ma la ricetta, è “un pacchetto di misure sull’energia davvero efficace”.
“Il prossimo mese sarà il momento per la Commissione di mettere sul tavolo le proposte per la revisione della governance economica e obiettivo della revisione è avere stabilità finanziaria, sostenibilità del debito – che è cresciuto ovviamente dopo queste crisi, siamo al 97% nell’Eurozona – ma allo stesso tempo mantenere un forte sostegno agli investimenti”, afferma Gentiloni, secondo il quale “un accordo sulla revisione della governance, sarà anche un segnale molto forte per i mercati”. Con l’occasione, Gentiloni ricorda che la Commissione Ue presenterà le proposte per la revisione delle regole di bilancio e della governance economica nella seconda metà di ottobre.
Anche la Francia vede nero
Si accoda alle parole di Gentiloni il governatore della Banque de France, François Villeroy de Galhau secondo cui la Francia, ma anche l’Europa, non sarà immune da una recessione, seppur limitata, il prossimo anno:
“Le economie europee e francese si confronteranno il prossimo anno ad un rallentamento significativo e non possiamo escludere una recessione limitata“ .
Così il governatore in occasione di un discorso pronunciato a un evento organizzato a Praga dal think tank europeo Eurofin. Il membro del comitato esecutivo della Bce ha sottolinea inoltre che l’inflazione nella zona euro dovrebbe rimanere elevata l’anno prossimo e dovrebbe essere riportata intorno al 2% entro il 2024.
Anche Schroders prevede una recessione nel 2023
Prevede una fase di recessione nel 2023 anche Azad Zangana, senior European economist e strategist di Schroders. Secondo l’esperto, il nuovo regime dei tassi d’interesse implica che ora ci aspettiamo che nel corso del prossimo anno le economie di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona entreranno in recessione. Tutti e tre questi mercati subiranno un calo significativo della produzione e le prospettive per l’economia globale sono cupe.
L’economia globale rischia l’anno peggiore dal 2009, dice l’esperto, secondo cui l’economia statunitense entrerà in recessione nei primi tre trimestri del 2023, con una contrazione della produzione economica dell’1,9%, prima di tornare a crescere. Per evidenziare quanto sia negativa questa previsione, il calo della produzione implica che l’economia del Paese si contrarrà dell’1,1% per tutto il 2023, rispetto alle stime di consenso di una crescita positiva dell’1%.
A differenza degli Stati Uniti, la recessione europea non sarà causata dall’inflazione interna e dall’aumento dei tassi di interesse. Al contrario, l’impennata dei costi energetici legata alla guerra in Ucraina è ora abbastanza grave da causare un calo della produzione.
Rispetto agli Stati Uniti e all’Eurozona, il Regno Unito sembra collocarsi a metà strada. La crescita economica si è dimostrata più solida negli ultimi tempi e le pressioni inflazionistiche si stanno amplificando. Tuttavia, il paese è anche costretto a sopportare i prezzi elevati dell’energia in Europa, che colpiranno le famiglie con un certo ritardo a causa del tetto ai prezzi dell’energia imposto dal governo. “Ci aspettiamo che la crescita globale rallenti dal 5,9% al 2,6% quest’anno (rivisto al ribasso dal 2,7%), per poi scendere all’1,5% nel 2023 (precedentemente 2,7%)”, continua l’esperto secondo cui, se si esclude il periodo della pandemia di Covid-19, questo sarebbe l’anno peggiore per l’economia globale dal 2009.