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Georgia, revocata la legge sugli agenti stranieri

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Passo indietro del Parlamento georgiano, che ha deciso di revocare la Legge sugli Agenti Stranieri. A riferirlo è l’agenzia di stampa Sputink Georgia. Una scelta effettuata a seguito degli scontri che si sono tenuti, per due notti di seguito, a Tbilisi, dove si sono riuniti i manifestanti per richiedere la revoca della legge. La protesta, effettuata proprio davanti al Parlamento, sembra aver sortito l’effetto desiderato. Il partito Sogno Georgiano, che detiene la maggioranza assoluta, ha affermato che “da partito responsabile di governo abbiamo preso la decisione di ritirare senza condizioni la proposta di legge che avevamo sostenuto”.

Legge sugli agenti stranieri: i primi bilanci

L’annuncio del ritiro è arrivato dai due partiti della maggioranza di Governo, il Sogno georgiano e Potere al popolo, i quali, attraverso una nota congiunta, hanno spiegato di aver deciso di ritirare incondizionatamente il disegno di legge, che, comunque vada, hanno ribadito di sostenere senza alcuna riserva. Nella nota, inoltre, si legge:

“Abbiamo capito che il disegno di legge adottato ha causato divergenze di opinione nella società. La macchina della menzogna ha saputo presentare il documento sotto una luce negativa e ingannare una certa parte dell’opinione pubblica. Al disegno di legge è stata affissa la falsa etichetta di legge russa, e la sua adozione in prima lettura è stata presentata come un allontanamento dal corso europeo agli occhi di una parte dell’opinione pubblica”.

Il Ministero dell’Interno, nel frattempo, ha fornito un primo bilancio sulla manifestazione di protesta, che si è tenuta contro la legge sugli agenti stranieri. La polizia ha fermato 113 persone, mentre decine di civili e poliziotti sono rimasti feriti. Per la giornata di oggi, almeno stando a quanto ha annunciato il partito di opposizione Girchi, è previsto un nuovo raduno di protesta, che si dovrebbe svolgere proprio davanti al Parlamento, nonostante sia già stato deciso di revocare la legge tanto contestata.

Citato dalle agenzie russe, Tsotne Koberidze, portavoce del partito Girchi, ha spiegato che “abbiamo bisogno di chiarimenti sulla revoca della legge, una semplice dichiarazione non significa nulla”. Le opposizioni, inoltre, richiedono il rilascio delle 130 persone che sono state fermate nel corso degli ultimi due giorni di manifestazione.

Soddisfazione per la decisione di revocare la legge sugli agenti stranieri arriva anche dall’Unione europea, la cui rappresentanza in Georgia ha provveduto a pubblicare una dichiarazione su Twitter, nella quale ha sottolineato di accogliere con favore l’annuncio del partito al governo di ritirare il progetto di legge sull’influenza straniera. La rappresentanza Ue ha inoltre incoraggiato tutti i leader politici georgiani a riprendere le riforme a favore dell’Unione europea, in maniera inclusiva e costruttiva. Ma soprattutto in linea con le dodici priorità della Georgia per riuscire ad ottenere lo status di candidato.

Alcune preoccupazioni, invece, arrivano dalla Russia. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che “certamente per noi è importante che ci sia tranquillità lungo i nostri confini e in Georgia adesso la situazione lascia a desiderare”. Peskov ha sottolineato che la Russia non ha ispirato la legge sugli agenti stranieri. “Niente è stato ispirato dal Cremlino. Il Cremlino – ha detto Peskov – non ha assolutamente niente a che fare con questo. Sapete che la pratica di introdurre leggi come queste è stata iniziata dagli Usa negli anni trenta”, facendo un riferimento diretto al Foreign Agents Registration Act sugli agenti stranieri entrato in vigore negli Stati Uniti nel 1938.