I tassi negativi hanno un impatto enorme sulle banche e forse alla fine della storia, tra tre-cinque anni, ci accorgeremo che quello della Bce è stato un errore storico”.
Così a margine del forum di Sintra della Bce, Cornelius Riese, co-CEO della DZ Bank A.G., la seconda banca tedesca per patrimonio che ha criticato in maniera soft il grande esperimento di politica monetaria portato avanti da Mario Draghi.
Il numero uno della Banca centrale europea da Sintra ha annunciato che potrebbero arrivare altri stimoli, suggerendo che la Bce potrà imporre tassi di interesse ancora più bassi.
Ulteriori tagli dei tassi d’interesse e misure di mitigazione per contenere gli effetti collaterali rimangono parte dei nostri strumenti. . . I tassi negativi si sono dimostrati uno strumento molto importante nell’area dell’euro. In assenza di miglioramenti, tali da minacciare il ritorno duraturo dell’inflazione al nostro obiettivo, occorreranno ulteriori stimoli.
Le parole di Mario Draghi hanno scatenato ovviamente gli analisti secondo cui cinque anni nell’era dei tassi negativi non hanno funzionato. L‘indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona è aumentato di appena l’1,2% rispetto all’anno precedente a maggio, toccando la cifra più bassa degli ultimi anni.
Anche il fragile sistema bancario del Vecchio Continente, molto in ritardo rispetto ai competitor globali in termini di redditività e valutazione, non pare aver tratto benefici. Bloomberg riferisce proprio nelle ultime ore che il CEO della Deutsche Bank, Christian Sewing, è pronto a tagliare un certo numero di top executive e sta “azzerando un altro ciclo di profondi tagli al trading che potrebbero portare alla chiusura della divisione azionaria statunitense”.