Berlino – Come temuto dalla Cancelliera Angela Merkel, visti i presupposti, il Parlamento della Germania ha bocciato il trattato firmato dal governo con la Svizzera sulla regolarizzazione dei conti bancari in nero detenuti da cittadini tedeschi nella Confederazione.
Il Bundesrat, la camera alta dei Lander, non ha ratificato l’accordo che ha ricevuto una quota solo minoritaria di voti favorevoli, 21 parlamentari su 69, secondo quanto riporta la NZZ.
Le formazioni di Verdi e Socialisti sono da tempo contrari all’intesa, che a loro giudizio, cosi’ com’e’ disegnata, e’ iniqua, in quanto tende a favorire troppo gli evasori e rappresentando un’ingiustizia nei confronti dei contribuenti onesti.
La posta in palio a Berlino era molto piu’ alta dell’accordo di Rubik, che pure era importante per rimpinguare le casse statali del paese con denaro fresco prezioso. La congiuntura negativa generale ha fatto rallentare il passo anche al motore economico europeo.
In autunno 2013 ci saranno le elezioni che decideranno non solo il futuro della Germania ma anche quello dell’area euro. Proprio per questo motivo la sfida sull’intesa con la Svizzera tra la coalizione di governo di centro e i partiti della sfera del centro sinistra era sopra ogni cosa puramente politica, piu’ che economica o etica.
La Svizzera incassa la bocciatura da parte del Parlamento tedesco degli accordi sulla regolarizzazione dei conti bancari svizzeri detenuti da cittadini tedeschi, ma non abbandona le speranze di portare la vicenda a conclusione positiva. “La Svizzera è sempre disposta a condurre a buon fine il processo di ratifica con la Germania”, ha affermato con un comunicato la presidente della Confederazione, Eveline Widmer-Schlumpf, che è anche capo del Dipartimento federale delle finanze. Ma la procedura in Germania non è ancora conclusa, aggiungono da Berna.
Infatti, la ratifica potrebbe venire resuscitata da una eventuale conferenza di conciliazione composta da membri del Bundestag (la camera bassa) e Bundesrat (la camera dei lander che oggi non ha approvato l’accordo).
Separatamente, l’Associazione svizzera dei banchieri ha preso atto “con rammarico” della decisione del Bundesrat. “Si è lasciato così sfuggire un’importante occasione per adottare una soluzione duratura, ottimale ed equa per tutte le parti volta a regolare definitivamente le controversie fiscali bilaterali”.
Tuttavia è positivo che questa non ratifica sia dovuta “esclusivamente a considerazioni di politica interna”. E con la possibile commissione di mediazione esiste ancora una speranza di ratifica, ha osservato a sua volta l’associazione.