In Germania i partiti vogliono eliminare o comunque modificare il reddito di base per i suoi residenti stabili, mentre il governo continua a offrire denaro per un anno ai migranti che desiderano lasciare il paese per tornare in patria. E lo fa con una campagna promozionale che da fine 2018 si è intensificata.
Sotto lo slogan “Il tuo paese, il tuo futuro”, il ministero dell’Interno di una nazione che fa ancora fatica a trovare una politica di accoglienza migratoria equilibrata ed efficace ha deciso di prendere in mano la questione e tentare di aumentare il numero di rimpatri volontari.
Nel frattempo nella prima economia d’Europa quasi nessun partito vuole più il controverso sussidio sociale, l’Hartz IV, una sorta di reddito di cittadinanza a cui ha preso ispirazione il MoVimento 5 Stelle per il suo reddito di cittadinanza. È garantito ai residenti tedeschi che hanno tra i 15 e i 65 anni e che hanno un reddito sotto la soglia di povertà. Ossia chi non ha un patrimonio sufficiente per mantenersi in modo autonomo, è disoccupato, oppure guadagna meno di 9.000 euro l’anno.
Il meccanismo di ammortizzatori sociali, introdotto nei primi Anni 2000 dal governo Schroeder, è criticato da più fronti, soprattutto per i risultati scarsi ottenuti nel combattere la disoccupazione, ma anche per la sua dubbia sostenibilità per economica. Per i Verdi i requisiti di accesso vanno ammorbiditi, mentre per la formazione di sinistra Linke va sostituito del tutto, con un vero e proprio reddito minimo di 1.050 euro. Una cifra che sarebbe inferiore ai 1.200 euro che vengono offerti a rifugiati e richiedenti asilo che intendano fare ritorno in patria.
La Germania sta infatti investendo da anni in un’altra iniziativa controversa. Per risolvere uno dei nodi più spinosi della regione europea e convincere i migranti del bel futuro che li attende in patria, il dicastero guidato da Horst Seehofer ha iniziato a offrire un bonus per chi presentava domanda entro la fine dell’anno scorso: un bonus nella forma della copertura da parte del governo dell’affitto per il 2019.
Il programma non è finanziato unicamente dalle autorità federali di Berlino, ma attinge anche dall’European Return Fund. A usufruirne possono essere richiedenti di asilo, rifugiati politici, migranti che sono scappati da condizioni di guerra o di conflitto civile, vittime di prostituzione forzata o di traffico di esseri umani, così come stranieri a cui è stata garantita la residenza per ragioni politiche o umanitarie.
Al programma di assistenza – che dal 2000 è sotto la sola responsabilità della Germania – hanno preso parte più di mezzo milione di persone. Ai cittadini provenienti da paesi particolarmente rilevanti in termini di flussi migratori, come Afghanistan, Iraq, Etiopia o Pakistan, è garantita una somma ulteriore di denaro per iniziare la nuova vita. Nella sua versione di base, il pacchetto prevede il rimborso dei costi legati al trasporto (aereo, treno, autobus) e all’assistenza durante il viaggio. Per questioni di sicurezza, il piano di aiuti è stato sospeso per Siria, Yemen e Libia.
Da un paio di decenni, per convincere i migranti a rientrare in patria, la Germania offre un pacchetto completo che prevede una consulenza speciale individuale e la possibilità di coprire un anno di spese a coloro i quali decidessero di partecipare al programma di “Rimpatrio Volontario” (“freiwilliger Rückkehr”). Chi chiede una consulenza non è costretto a lasciare la Germania e farlo non influenza la procedura di richiesta d’asilo.
Coloro i quali decidono per il rimpatrio ma non hanno i mezzi finanziari, possono presentare domanda all’Organizzazione Internazionale dei Migranti dell’ONU (OIM). I consulenti si occuperanno di spiegare le tappe da seguire, di organizzare il viaggio e di coprirne anche le spese. In cambio bisogna firmare un documento per chiedere il ritiro della domanda di asilo.
C’è anche la possibilità di assistenza medica, per chi ne ha bisogno, e da febbraio 2017, a seconda della propria nazionalità e del proprio statuto di soggiorno, si possono ottenere prestazioni addizionali in denaro per l’alloggio tramite il programma federale “StarthilfePlus”. Gli aiuti in questo caso possono raggiungere i 1.200 euro.
“A seconda della nazionalità potrete anche beneficiare di un ulteriore aiuto finanziario per ricominciare la vostra vita”, dice il video di presentazione del programma. Solo i cittadini dei paesi che non fanno parte dell’UE possono beneficiare del programma. Gli extra comunitari che decidono di tornare in Germania, dovranno rimborsare l’intera somma equivalente agli aiuti ricevuti.
Le autorità tedesche hanno creato un centro di informazioni per i migranti interessati a tornare nel loro paese d’origine. Nel portale dedicato al programma si possono effettuare ricerche, trovare numeri utili, ottenere consigli e assistenza, nonché avere un piano di aiuto personalizzato e ricevere tutte le informazioni utili sul paese di destinazione, adatte a ogni singolo caso.