BERLINO(WSI) – Una riforma delle pensioni che abbasserà l’età di pensionamento aumentando contestualmente l’ammontare percepito mensilmente, per alcune categorie, dal costo di 160 miliardi di euro entro il 2030.
E’ la legge approvata dai deputati tedeschi, a larghissima maggioranza che, come ricorda il Wsj, alimenterà diverse polemiche tra economisti e aziende, in quanto “sarà un esempio che si presenterà in Europa, in un contesto dove diversi governi con conti pubblici disastrati stanno lottando per tagliare regimi di welfare che vengono considerati eccessivamente generosi”.
Gli oppositori della riforma parlano già di “nonsenso economico”, di un “passo nella direzione sbagliata”, di una “catastrofe”.
La legge abbasserà l’età pensionabile a 63 anni da 67 anni per coloro che hanno lavorato 45 anni, come richiesto dal partito Socialdemocratico tedesco, che ha formato il governo con il partito di Merkel. In cambio, i conservatori della Cancelliera hanno visto approvata la proposta di aumentare le pensioni alle madri di bambini nati prima del 1992 che rimangono a casa.
I critici sottolineano che difficilmente il governo tedesco riuscirà a finanziare il puano, che sarà effettivo a partire da luglio, e che potrebbe a loro avviso aumentare il costo del lavoro in Germania attraverso il pagamento di contributi più alti per le pensioni, nel medio termine.
La riforma arriva sette anni dopo che la prima coalizione di governo di Merkel, insieme ai socialdemocratici, aveva promesso di aumentare gradualmente l’età pensionabile a 67 da 65 annni.
Al Bundestag il testo ha raccolto 460 voti a favore su 584 voti espressi e il 73% dei tedeschi, secondo un sondaggio, è a favore del progetto. Ma il quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung, nel dar voce ai contrari, riassume: “Qualche vincitore, molti perdenti”.