BERLINO (WSI) – L’economia principale dell’area euro è cresciuta dell’1,5% nel 2014. Ma la migliore performance annuale in tre anni nasconde i problemi che il paese sta incontrando alla fine dell’anno. Su base trimestrale ha fatto fatica ad evitare di cadere in recessione tecnica.
La cifra è in linea con le previsioni degli economisti interpellati da Reuters. Il Pil è salito di appena lo 0,1% nel 2013.
I numeri trimestrali, tuttavia, mostrano come l’economia tedesca abbia perso slancio. Dopo un avvio solido nel 2014, il paese ha evitato per un pelo la recessione nel terzo trimestre, registrando un progresso economico dello 0,1% dopo avere perso lo 0,1% nel periodo aprile-giugno.
Non si sa ancora come la Germania si sia comportata nell’ultimo trimestre, dal momento che i dati a riguardo non sono stati pubblicati. Ma estrapolando i dati dalla cifra annuale, l’economista di ING Carsten Brzeski ha detto che l’espansione dovrebbe essere stata dello 0,3% da ottobre a dicembre.
In Spagna intanto l’inflazione è passata in territorio negativo, evidenziando il pericolo che l’area euro sprofondi in una fase di deflazione, scenario che Draghi vuole assolutamente evitare.
I prezzi al consumo hanno subito un calo piĂą accentuato del previsto, rafforzando i timori di molti analisti.
L’indice CPI armonizzato è sceso dello 0,7% mese su mese in dicembre, ed è dell’1,1% sotto i livelli di un anno fa.
L’inflazione core (che non tiene conto dei prezzi energetici molto volatili) è rimasta invariata anno su anno, mostrando che dietro al calo.
Di solito l’ufficio di statistica tedesco non pubblica dati sul Pil su tutto l’anno precedente prima di aver reso noti i dati sull’ultimo trimestre. Secondo gli economisti difficilmente il tasso di crescita dell’1,5% riuscirà a confermarsi anche nel 2015.
In ottobre Berlino ha ridotto le previsioni di crescita per l’anno in corso all’1,3%, a riprova delle preoccupazioni del governo Merkel circa l’impatto che la stagnazione in Eurozona e un rallentamento dei mercati emergenti, Russia compresa, stanno avendo sulle attività economiche della locomotiva d’Europa.
(DaC)