Le speculazioni si rincorrevano da settimane. Alla fine è arrivata la conferma. Frauke Petry, leader del partito populista tedesco, Alternative fuer Deutschland, ha deciso di fare un passo indietro: in un messaggio video postato su Facebook, ieri la candidata di AfD ha annunciato che non correrà più per le elezioni di settembre, da sola o come parte di una squadra.
Una decisione che sembra riflettere la crescente conflittualità con gli altri esponenti del partito ex anti-euro e ultra liberista. Schiacciata dall’ala più xenofoba del partito, la capolista dell’Afd ha alla fine deciso di ritirarsi. Si candiderà solo per un seggio al Bundestag.
Dopo aver spodestato due anni fa il co-fondatore di Afd, il docente di economia Bernd Lucke, Petry è diventata presidente del partito nel 2015. Il contrasto all’immigrazione e all’Islam hanno assunto da allora un ruolo centrale nella piattaforma del partito. Nel 2016 la crisi dei profughi aveva fatto salire la popolarità dell’Afd a tal punto che, a Est, aveva superato in due Land il 20% dei voti, a ovest aveva conquistato in altre tre regioni un ragguardevole risultato sopra il 10%.
Tuttavia in seguito all’affievolirsi della crisi dei rifugiati, l’Afd è precipitata dal 15% della fine dello scorso anno al 9% nei sondaggi attuali. A questo punto, i populisti tedeschi si preparano a un congresso, in calendario nel prossimo fine settimana, dove dovranno decidere appunto, chi candidare contro Angela Merkel e Martin Schulz.
Il rischio – scrivono alcuni osservatori – è che il partito abbia un’altra svolta a destra, dopo quella che la stessa Petry aveva imposto al partito nell’estate del 2015, quando il fondatore, Bernd Lucke aveva fatto un passo indietro.