BERLINO (WSI) – La produzione industriale tedesca torna a salire a settembre dopo il deciso calo di agosto, ma lo fa con un’intensità inferiore alle attese, un segnale che la maggiore economia dell’area euro fa ancora fatica a recuperare forza dopo un’estate no su cui hanno anche pesato fattori esterni come le sanzioni Ue comminate alla Russia.
Secondo la rilevazioni del ministero dell’Economia, il dato ha visto un incremento dell’1,4% dopo la contrazione – rivista – del 3,1% di agosto, il calo più marcato da gennaio 2009.
Gli economisti interpellati da Bloomberg si aspettavano un miglioramento del 2%.
La produzione del settore manifatturiero è salita dell’1,7% quella del settore energetico del 2,4% mentre la produzione.
In tutto il terzo trimestre la produzione ha subito una flessione dello 0,4%.
Durante il periodo no di aprile-giugno, anche per via delle tensioni tra Occidente e Russia all’apice della crisi ucraina, le esportazioni e la fiducia hanno subito un deterioramento pesante.
Inutile sottolineare che il ritorno alla crescita della locomotiva tedesca sia estremamente importante per rilanciare l’economia dell’area euro. Un’economia che la Bce è costretta a sostenere con piani di acquisto di asset e prestiti a lungo termine a tassi vantaggiosi.
Nella seconda parte dell’anno i dati macro pubblicati sinora evidenziano un rallentamento per la prima economia dell’Eurozona, ma relativamente moderato nel manifatturiero.
Intanto torna a correre l’export: a settembre si è registrato un balzo del 5,5% dopo il crollo del 5,8% di agosto, segnando un rialzo doppio rispetto al +2,7% atteso in media dal mercato. In aumento anche le importazioni con un incremento del 5,4% dopo il -1,3% di agosto.
Il surplus della bilancia commerciale, corretto per effetti di calendario, è salito a settembre 18,5 miliardi di euro dai 17,5 miliardi di agosto.
(DaC)