Economia

Germania prova a cancellare il QE mentre il suo Pil mette il freno

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Proprio mentre l’economia dà i primi segnali di stanchezza, la Germania passa all’azione nel tentativo di fermare la Banca centrale europea. La Corte Costituzionale tedesca ha inviato alla Corte di Giustizia europea un ricorso contro il programma di acquisto di titoli di Stato e altre obbligazioni, da 60 miliardi di euro al mese, lanciato dall’Eurotower all’inizio nel 2015 per stimolare l’economia dell’eurozona e allontanare il rischio della deflazione.

Tutto questo mentre oggi l’Ufficio federale di statistica tedesco (Destatis), che ha diffuso la stima preliminare del Pil del secondo trimestre, ha reso noto che la crescita dovrebbe aver registrato un progresso dello 0,6% rispetto al +0,7% (rivisto da +0,6%) del trimestre precedente. Il dato si rivela sotto il consensus che indicava una crescita dello 0,7%. Su base annua si prevede una crescita di appena lo 0,8% in netta decelerazione rispetto al +3,2% rivisto del mese precedente (+1,7% la prima lettura) ma anche molto al di sotto delle attese del mercato che indicavano un +1,9%.

Tornando invece al ricorso, alla base di quest’ultimo ci sarebbe la sua presunta illegalità del QE in quanto rappresenterebbe un finanziamento diretto dei bilanci statali, esplicitamente vietato dalle regole europee.

Da qui la richiesta da parte di un gruppo di conservatori tedeschi di impedire alla Bundesbank, la banca centrale tedesca, di partecipare agli acquisti della Bce. Ogni mese la sola Bundesbank acquista 10 miliardi di euro di titoli sul mercato, la quota maggiore dei 60 miliardi mensili previsti dal programma.

Una decisione della Corte europea di Giustizia, però, potrebbe richiedere oltre un un anno, e per allora il Qe da oltre 2 trilioni di euro ella Banca centrale europea potrebbe essere sula via della conclusione, se non già terminato.

Sul ricorso non è tuttavia d’accordo il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che scende in campo per difendere il presidente della Bce Mario Draghi : “Non condivido questo parere. Credo che il mandato sia stato rispettato”. Lo scrive Handelsblatt on line, che riporta le dichiarazioni rilasciate ad una conferenza economica promossa dallo stesso giornale ieri sera.