BERLINO (WSI) – La Germania ha finora retto bene il colpo della crisi. Certo, per tornare a crescere al ritmo del 3% del 2011, la strada è ancora lunga. Una cosa tuttavia appare certa. I dati macro pubblicati nelle ultime settimane, seppure con qualche delusione, vanno tutti nella direzione di un miglioramento dell’economia. E di questa situazione il primo a beneficiare è il partito cristiano-democratico di Angela Merkel, al record di consensi, da quando venne eletta cancelliere nel 2005.
In vista delle elezioni del 22 settembre, e a 10 giorni dal voto in Bassa Sassonia, secondo un sondaggio Forza condotto per Stern, l’alleanza di centro-destra tra Cdu e Csu (Unione Cristiano-Sociale della Baviera) ottiene il 42% delle preferenze contro il 25% della Spd, il livello più basso toccato dai socialdemocratici dall’aprile 2002. Si tratta del terzo sondaggio condotto dall’inizio dell’anno che vede la formazione guidata da Merkel sopra la soglia del 40%.
Consensi conquistati a scapito degli alleati liberali dell’attuale coalizione di governo, attestati sul 2%, ben al di sotto della soglia del 5% necessaria per entrare nella Camera bassa del Parlamento tedesco, Bundestag. Ad approfittare della debolezza dei socialdemocratici sono invece i Verdi, oggi al 15%, e il partito della sinistra radicale, Die Linke, al 9%. ?Il sondaggio è stato realizzato tra il 2 e 4 gennaio su un campione di 1.503 persone.
Torniamo ai dati macro. Oggi l’istituto di ricerca economica tedesco Diw ha escluso per quest’anno che la Germania possa cadere in recessione. In particolare, le stime indicano prevedono una crescita annua del Pil pari a +0,9% in accelerazione nel 2014 fino al + 2%. Si tratta di un dato, per quanto risicato, comunque in progresso rispetto al 2012 quando secondo le prime stime (il dato ufficiale arriverà il 18 gennaio) l’economia tedesca è cresciuta dello 0,75%.
La dinamica ciclica positiva sarà guidata – spiega l’istituto di ricerca – non solo dal canale della domanda estera (esportazioni), ma anche dalla domanda interna grazie favorevoli condizioni del mercato del lavoro ed all’aumento delle retribuzioni.
Questo è solo l’ultimo segnale positivo di una serie quadro che, dunque, sembra rivolto al bello. Sempre sul fronte macro, oggi la pubblicazione del dato sulla produzione industriale di novembre ha mostrato una crescita mensile dello 0,2%, inferiore al +1% atteso dagli economisti, ma nettamente superiore il ribasso del 2% registrato a ottobre (dato rivisto da -2,6% della prima lettura).
Anche sul fronte occupazione le cose vanno nel verso giusto. Due giorni fa l’Agenzia federale per il lavoro di Norimberga ha comunicato che nel 2012 la Germania ha registrato il tasso di disoccupazione più basso dal 1991, con 2,897milioni senza lavoro, 79mila in meno del 2011. In percentuale i disoccupati si sono ridotti dello 0,3%, scendendo al 6,8%. Insomma, rispetto alla febbre che attanaglia Spagna, Grecia e l’Italia, quello tedesco sembra un semplice raffreddore.