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Germania: Spd crolla nelle regionali, “effetto Shulz” esaurito?

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Nuova doccia fredda per socialdemocratici tedeschi, che crollano nel piccolo Land dello Schleswig-Holstein, il più settentrionale della Germania. Ed è proprio qui che nel giro di poche settimane, l’entusiasmo del partito trainato da Martin Schulz in vista delle elezioni federali di settembre sembra già rientrato. L’artefice del limpido successo di ieri della Cdu è il giovane Daniel Guenther, vera rivelazione del panorama politico del Land, che affaccia sui due mari (Baltico e del Nord).

Stando alle ultime proiezioni, i risultati nello Schleswig-Holstein vedono la Cdu al 32%, la Spd che perde 3 punti al 27,2%, terza forza i Verdi al 12,9%, seguiti dalla Fdp all’11,5%; con il 5,9% anche l’AfD entra nel parlamento regionale. Resta fuori la Linke, sotto la soglia del 5%, mentre entra il partito della minoranza danese SSW con il 3,3% (esentato dalla soglia). La partecipazione si è fermata al 64,2%. Il prossimo governo di Kiel potrebbe quindi essere una coalizione a guida Cdu con i Verdi e l’Fdp, i liberaldmemocratici.

“È una bella giornata per lo Schleswig-Holstein, amici abbiamo vinto!”, ha detto porgendosi in modo comunque umile ai suoi elettori il vincitore della serata Guenther.

Il presidente uscente Torsten Albig, ha dovuto prendere atto della disfatta:

“Un’elezione amara per i socialdemocratici dello Schleswig-Holstein, non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e il risultato è deludente”, ha ammesso.

Intanto questa mattina, i media tedeschi, usando un gioco di parole, si chiedono di “Chi è la colpa della sconfitta di Schulz?” (in tedesco Schulz è quasi uguale a Schuld, cioè colpa).

Al di là del risultato regionale, questo voto – il penultimo test elettorale prima di quello di domenica prossima nel più popoloso Land tedesco, il Nordreno Westfalia – ha un’importanza simbolica fondamentale in vista dell’appuntamento con le legislative del 24 settembre: segna un punto importantissimo a favore di Angela Merkel, candidata per un quinto mandato alla cancelleria tedesca, e conferma, dopo il voto nel Saarland, che il cosiddetto “effetto Schulz” è tutto tranne che una realtà.

Tanto che lo Spiegel, nel commentare il voto, titola su una foto del candidato socialdemocratico alla cancelleria tedesca: “Lo salvi chi può”.