Economia

Germanizzazione UE: Merkel al posto di Juncker entro un anno

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ROMA (WSI) – Dopo la scommessa persa in modo clamoroso dal premier britannico David Cameron con il referendum sulla Brexit, la crepa maggiore emersa non è stata quella tra le economie di Regno Unito e Unione Europea bensì quella tra la Cancelliera Angela Merkel e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.

Il perdente della sfida diplomatica è il secondo. Sfortunatamente per il leader eurocrate del Lussemburgo, la Germania gli mostrerà la porta molto presto. Come riporta il Telegraph citando un’intervista concessa da un ministro tedesco al Sunday Times, Juncker è sotto pressione. Merkel avrebbe difatti deciso di cacciare il capo dell’Unione federale europea “nel giro di un anno”.

L’errore che costerà probabilmente il posto a Juncker è stato quello di esultare alla notizia dell’abbandono del Regno Unito. La vittoria del fronte del Leave con il 52% dei consensi il 23 giugno sorso, è stata citata da Juncker come un’opportunità per ottenere maggiore integrazione in Ue.

Merkel è convinta dell’opposto e reputa che Juncker sia diventato “parte integrante del problema”. “Juncker ha agito in più occasioni contro l’interesse comune e la sua reazione al referendum britannico è stata molto dannosa“, ha detto al Sunday Times un ministro tedesco.

Hollande, Merkel, Schulz e Juncker insieme. Si va verso Germanizzazione dell'UE?
(L to R) French President Francois Hollande, German Chancellor Angela Merkel, President of European Parliament Martin Schulz and European Commission President Jean Claude Juncker attend a remembrance ceremony to mark the centenary of the battle of Verdun, at the Douaumont Ossuary (Ossuaire de Douaumont), northeastern France, on May 29, 2016.
The battle of Verdun, in 1916, was one of the bloodiest episodes of World War I. The offensive which lasted 300 days claimed more than 300,000 lives. / AFP / FREDERICK FLORIN (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images)

Germania: “Europa attenta, è l’ora più seria”

Lo stesso ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha fatto capire che se “Bruxelles è ferma saranno i singoli governi ad agire”. Che le autorità europee non abbiano dato prova di grande prontezza e capacità decisionale nell’affrontare le ultime crisi come quella del debito sovrano o quella dei rifugiati, è sotto gli occhi di tutti.

Secondo il falco ministro dell’Economia in Germania “è l’ora più seria” e l’Europa deve fare molta attenzione. Il monito sembra essere rivolto ai vertici del blocco a 28, che tra non molto tempo potrebbe ridursi a 27.

L’Unione Europea deve dare prova di coesione e maturità: “ora deve dimostrare di potere risolvere rapidamente soprattutto alcuni problemi centrali. Solo così la gente riguadagnerà fiducia”.

In un’intervista al Corriere della Sera Schaeuble ha fatto passare il messaggio che siccome non c’è tempo di rivedere gli accordi e riformare le istituzioni europee “se non dovessero riuscire, risolviamo noi questi problemi tra i governi al di fuori delle istituzioni”.

Fonti: Sunday Times / Il Corriere della Sera