La ricchezza privata netta delle famiglie italiane ha raggiunto, nel 2018, quota 9.743 miliardi. Di questa cifra 5.246 miliardi sono rappresentati dal valore degli immobili, mentre le attività finanziarie sono 4.374 miliardi. In un Paese che cresce poco e dove nascono pochi figli, il problema della trasmissione della ricchezza esistente alle nuove generazioni non dovrebbe essere messo in secondo piano. E’ un problema che riguarda, in particolare, la fortunata fetta di Paese nella quale la maggioranza degli asset sono concentrati.
Aprire il discorso eredità con i figli, tuttavia, non è facile ed è un compito che spesso viene rimandato. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 64% dei soggetti con ampi patrimoni non ha ancora discusso il tema della trasmissione agli eredi, secondo un sondaggio del 2018 condotto da Merrill Private Wealth Management (gruppo Bank of America). “Molti vorrebbero parlare della ricchezza” trasmissibile ai figli “ma, nella nostra esperienza, altrettanti non lo fanno”, aveva dichiarato il direttore del Center for Family Wealth della Merrill, Matt Wesley.
Le motivazioni possono essere diverse. Da un lato discutere dell’eredità potrebbe generare tensioni in famiglia; e in Italia i contenziosi successori abbondano. Dall’altro si tende a evitare il discorso per scaramanzia. O ancora, si teme che mettendo l’erede di fronte alla prospettiva di una cospicua eredità, si potrebbe demotivarlo nella propria affermazione personale.
Secondo la ricerca Merrill Private Wealth Management per affrontare il grande passo e discutere apertamente della successione, è importante evitare alcuni errori.
- Il primo, evitare decisioni autocratiche. La generazione dei baby boomer, infatti, tenderebbe a essere poco aperta al dialogo nelle scelte di tipo finanziario. Eppure, un atteggiamento più partecipativo potrebbe essere di maggior aiuto, anche per rendere partecipi gli altri membri della famiglia rispetto alle decisioni.
- Il secondo errore: aprire il discorso troppo tardi. Aspettare che qualche imprevisto metta in tutta fretta di fronte alla necessità di discutere di eredità non aiuta a fare scelte efficienti. Secondo Merril le discussioni sul denaro dovrebbero gradualmente essere introdotte sin dall’infanzia. Riguardo alla successione, dunque, meglio evitare un’unica, grossa discussione, ma affrontare la questione per gradi.