Economia

Gestire le proprie finanze? A cosa si rinuncerebbe pur di evitare incombenza

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Occuparsi delle proprie finanze, gestire debiti, investimenti, risparmi: che fatica. Eppure, qualcuno dovrà farlo. In Italia, poi, si tende a mantenere un tranquillo distacco lasciando tanti (se non troppi) risparmi parcheggiati sul conto corrente. Un nuovo sondaggio condotto da Merrill Edge, tuttavia, mostra che il peso della preoccupazione, quando si debbono gestire i propri risparmi, non è percepito solo dagli italiani, ma anche dagli americani.

Interrogando 1.000 soggetti, con un massimo di 250mila dollari di asset investibili, è emerso che, pur di togliersi questo onere, gli americani preferirebbero rimuovere per sempre dalla propria vita tutti i social network – una scelta compiuta dal 41% dei richiedenti. Ma ci sono una serie di altri vizi o dipendenze di cui si preferirebbe rinunciare pur di non occuparsi di finanze personali: abolire zuccheri, carboidrati e alcol (37%); sospendere l’uso dello smartphone per un mese (35%) addirittura sarebbe più gradito imbattersi nel proprio ex ogni volta che si esce con il proprio partner attuale (25%). Infine, l’ultimo atto di resa: tornare a casa dai propri genitori (25%).

Oltre la metà del campione, il 55%, ha dichiarato di essersi rivolto a un aiuto professionale per la gestione delle finanze, sia di persona sia online, e circa il 66% ha dichiarato di voler ricorrere a questo genere di supporto in futuro.

“La salute finanziaria è un argomento impegnativo e difficile che molte persone preferirebbero evitare ma, alla fine, è qualcosa che non si può eludere”, ha commentato Aron Levine, head of consumer banking and investments presso Bank of America (controllante di Merrill Edge).

Le maggiori fonti di preoccupazione nei prossimi 5 anni, per i risparmiatori americani, sono nell’ordine, i timore di non accumulare abbastanza denaro (55%); i rischi politici (53%); la possibile recessione (47%); la volatilità del mercato (45%) e i debiti (39%).