Economia

Gestori fondi europei, il 55% dice: “Recessione nel 2012”

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Roma – Più della metà dei gestori dei fondi europei prevede che l’Europa cadrà in recessione nell’arco dei prossimi dodici mesi: e tale convinzione ha già portato l’appetito per il rischio a scendere ai minimi dagli inizi del 2009. E’ quanto risulta da un sondaggio messo a punto da Bank of America Merrill Lynch.

Dai risultati, si evince che il 55% dei gestori dei fondi intervistati ritiene che l’Eurozona soffrirà l’anno prossimo due trimestri consecutivi di crescita reale negativa; una situazione che, da un punto di vista tecnico, equivale alla parola recessione. La percentuale che sostiene tale scenario è decisamente più elevata rispetto all’ultimo sondaggio di luglio. Due mesi fa, i sostenitori di uno scenario recessivo erano pari infatti ad appena il 14%.

Il 68% dei partecipanti – e ciò ovviamente non crea alcuna sorpresa – vede nella crisi dei debiti sovrani la maggiore minaccia alle condizioni di salute dell’Eurozona e soprattutto il maggior rischio per l’intero sistema finanziario. A tal proposito, il sentiment verso le banche europee, stando all’inchiesta, scende al minimo dal gennaio del 2003, ovvero al valore più basso da quando il sondaggio è stato lanciato.

“Il sentiment sull’Europa è al momento così negativo da aver alzato in modo significativo i timori sulla possibilità di un contagio al resto del mondo”, ha detto Gary Baker, responsabile della divisione di strategia sull’azionario europeo di BofA Merrill Lynch Global Research.

L’outlook più pessimista sull’Europa porta di conseguenza il 5% dei gestori dei fondi globali ad avere un rating underweight sull’azionario europeo nell’arco dei prossimi due anni; il 38% è underweight invece ora sulla regione. “I livelli di avversione al rischio, che sono in questo momento molto estremi, indicano che è arrivato il momento di andare alla ricerca di operazioni contrarian di trading“, consiglia Michael Harnett, responsabile strategist sull’azionario globale di BofA Merrill Lynch Global Research. L’avversione al rischio è infatti balzata ai massimi dal marzo del 2009, e più di un terzo degli investitori è overweight sul cash, ovvero sui contanti.

Anche gli hedge fund sono caduti “vittima” dell’avversione al rischio. Il settore ha infatti tagliato la propria esposizione lunga netta dal 33% del mese scorso al 19%, affermando che a migliorare è stato invece il sentiment verso i bond. Il 14% dei partecipanti ritiene inoltre che il petrolio sia sopravvalutato, sulla scia delle preoccupazioni relative alla crescita economica globale.

Migliorato infine il sentiment verso l’azionario Usa, con i fondi globali che ora hanno un rating overweight sui mercati americani e con il 9% appena che ritiene che l’economia degli Stati Uniti rallenterà il passo nel 2012. Tra i settori, la rotazione va a discapito dei titoli bancari, industriali e tecnologici, e a vantaggio dei titoli di società di consumo, utility e titoli farmaceutici.

Minor interesse tra gli altri paesi per il Giappone, con il numero dei gestori dei fondi che crede in una ripresa in dimuzione, mentre il 30% crede in un rallentamento della congiuntura cinese nel corso del 2012; una percentuale superiore all’11% dell’ultimo sondaggio.