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Gestori, è il momento di cambiare strategia

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MILANO (WSI) – Il 7 marzo 2014 la comunità mondiale degli investitori ha appreso che la società cinese Chaori Solar Energy Science & Technology Company non avrebbe pagato la cedola dell’8,98% sulle obbligazioni rimborsabili in yuan con scadenza 2017. Questo evento, il primo caso di insolvenza di un’obbligazione societaria cinese, unitamente alla dichiarazione del Primo Ministro Li Keqiang, che ha annunciato che il governo non è in grado di escludere il verificarsi di altri casi analoghi, hanno eroso la fiducia degli investitori.

Il sentiment ha risentito anche delle affermazioni di diversi esponenti politici in Europa e negli Stati Uniti su eventuali drastiche sanzioni economiche legate all’annessione russa della penisola della Crimea. In un tale contesto non stupisce che alcuni operatori si siano chiesti quanto fossero ancora realistiche le stime di crescita finora espresse per il 2014 e il 2015.

Enfasi sui settori difensivi

Oltre ai problemi inizialmente menzionati, anche la debolezza di USD, GBP e CAD ha penalizzato il rendimento complessivo del segmento azioni mondiali (Svizzera esclusa). Un andamento analogo è stato registrato anche dalle principali valute emergenti, ad eccezione di quelle indiana, indonesiana, thailandese e brasiliana. I settori difensivi dei servizi di pubblica utilità e della salute sono stati gli unici a mettere a segno performance assolute positive nel periodo in rassegna.

Il rendimento assoluto peggiore è stato registrato dai servizi di telecomunicazione.

Inoltre, nel segmento delle azioni estere, i titoli danesi, italiani, irlandesi e portoghesi hanno conseguito rendimenti aggiuntivi eccezionalmente elevati. Sul versante dei mercati emergenti, anche la Grecia ha esibito rendimenti elevati.

Dividend yield interessante

L’andamento dei mercati azionari nel trimestre in rassegna potrebbe rappresentare il preludio di ulteriori sviluppi nel corso dell’anno. Segmenti finora evitati potrebbero rapidamente incontrare il favore degli investitori anche in mancanza di una sostanziale variazione di valore del mercato nel suo complesso.

Sebbene il rapporto prezzo/utili (P/E) dei mercati sviluppati, pari a 17-18, si collochi attualmente attorno ai livelli medi dalla fine degli anni Ottanta, è possibile ravvisare cospicue differenze di valutazione. Soprattutto i settori della salute (P/E = 23) e dei servizi di telecomunicazione (P/E = 20) esibiscono valutazioni relativamente elevate in termini storici, se si prescinde dalle distorsioni estreme degli anni 1998-2002.

Un aspetto positivo è che attualmente gli azionisti vengono ricompensati dell’attesa di quotazioni migliori con un dividend yield relativamente alto al netto delle ritenute alla fonte, pari al 2,4% circa.

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