Milano – Prosegue negativa la sessione per i listini azionari europei, che incrementano le perdite dopo un avvio poco convincente. Se i listini asiatici, hanno brindato alla fiducia ottenuta dal nuovo governo del premier greco George Papandreou, non altrettanto stanno facendo così le borse del Vecchio Continente.
Piazza Affari vede l’indice Ftse Mib arretrare dello 0,60% circa; Londra cede anch’essa lo 0,60%, Parigi fa -0,44%, Madrid arretra dello 0,60% e Francoforte (vira in rosso cedendo lo 0,16%.
A condizionare la performance dei listini è, tra gli altri fattori, anche il profit warning lanciato da Philips, che cede ad Amsterdam più dell’11%, condizionando l’andamento di altri titoli. Sotto pressione a livello settoriale oggi anche le banche.
Ma in generale la nuova prova del nove che i mercati dovranno superare ora riguarda la decisione sui tassi sui fed funds da parte della Federal Reserve. L’attenzione è più che altro su quanto dirà il presidente Ben Bernanke, e dunque sulle decisioni in tema di politica monetaria. Nel frattempo, i futures sugli indici americani riportano una performance al ribasso. (vedi quotazioni a fondo pagina).
Tra l’altro, la notizia relativa alla Grecia non placa i dubbi sul futuro del paese, e la stessa Pimco prevede comunque che la Grecia e altri paesi Ue faranno default.
Sul fronte valutario l’euro dopo una breve fiammata torna così a perdere terreno, e a New York scende nei confronti del dollaro a $1,4357. In giornata, il principale market mover del forex e non solo sarà appunto la decisione della Fed sui tassi sui fed funds e il discorso di Bernanke; le sue dichiarazioni potrebbero dunque rialimentare la spinta rialzista della moneta unica. Al momento, l’euro cede però anche nei confronti del franco svizzero, a 1,2098, e dello yen, a 115,20. Perde contro la moneta giapponese anche il dollaro, che scende a 80,22.
Sul fronte delle commodities, rallentano i futures sul petrolio, che sul Nymex di New York cedono lo 0,89% a quota $93,33 al barile; giù anche i metalli preziosi e altre materie prime. In particolare, l’oro segna una flessione dello 0,2% a $1.543,4 e l’argento arretra dello 0,8% a $36,05 l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, occhio oggi a un importante livello chiave e anche ai prossimi target.
Tra i titoli peggiori si segnalano comunque le banche, come Banco Popolare (-1,68%), Mediobanca (-1,75%), Mps (-1,28%) e Unicredit (-0,86%). Tra le maglie nere della giornata di oggi, da segnalare poi soprattutto Fondiaria-Sai (-3%) e Mediaset (-1,94%). Stm cede poi più dell’1% scontando l’effetto Philips. In rialzo invece soprattutto Saipem (+2,98%), Ansaldo (+2,53%), Snam Rete Gas (+2,40%), Tod’s (+2,64%). Bene anche Buzzi Unicem (+1,12%).
Intanto alle 12.30 (le 6.30 ora di New York) il future sull’indice S&P500 scende 4,90 punti (-0,38%), a quota 1.282,60.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 10 punti (-0,45%), a 2.234 punti.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 38 punti (-0,31%), a 12.050 punti.