NEW YORK (WSI) – Aspettando che venga raggiunta l’intesa sul trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, il controverso TTIP, due delle principali multinazionali dei due paesi stanno per stringere un’accordo di fusione che per dimensioni e valori ha ben pochi precedenti nella storia delle operazioni aziendali di M&A.
Con un occhio già proiettato a un mondo di massime libertà per le multinazionali alle spese delle leggi dei governi nazionali dell’area occidentale, il colosso chimico-farmaceutico tedesco Bayer ha confermato oggi di aver effettuato i primi contatti con il gigante statunitense delle biotecnologie e della chimica Monsanto con l’obiettivo dichiarato di fondere le attività.
L’intesa, prevista con largo anticipo dalla consulente finanziaria indipendente Ida Pagnotella nella sua rubrica per Wall Street Italia, non è ancora stata trovata ed è presto per darla per ufficiale, ma che l’operazione venga portata a termine è nell’interesse di entrambi i team manageriali e non è solo la speranza dei tedeschi. Se la fusione va in porto, darebbe luce a un gigante dal fatturato annuo complessivo superiore ai 67 miliardi di dollari.
“I vertici di Bayer hanno recentemente incontrato i responsabili di Monsanto per discutere in privato di un’acquisizione negoziata della Monsanto”, ha reso noto il gruppo tedesco. Da parte sua Monsanto ha confermato di aver ricevuto un’offerta di acquisizione “non vincolante e non richiesta” da parte del gruppo tedesco. Lo si legge in un breve comunicato in cui non vengono forniti ulteriori dettagli o delucidazioni.
Le voci sul progetto della Bayer di acquisizione della Monsanto circolano da giorni. L’operazione creerebbe immediatamente il maggior produttore di sementi e prodotti chimici per l’industria agricola (antibiotici, semi di culture geneticamente modificati e pesticidi) al mondo.
Già da sola Monsanto è la più grande venditrice al mondo di semi per le culture, compresi i controversi organismi geneticamente modificati (Ogm) che resistono meglio ai pesticidi.
Lotta a Bruxelles sul Glifosato
Proprio quasi a dimostrare la sua potenza negoziale e la sua sete di affari, il gruppo Monsanto continua a portare avanti la sua battaglia a Bruxelles sul rinnovo dell’autorizzazione in Europa del Glifosato, il principio attivo dell’erbicida totale Roundup della multinazionale americana.
La Commissione Europea ha chiesto al Comitato permanente Ue su piante, alimenti, animali e mangimi – in cui siedono e votano gli esperti di tutti gli Stati membri – di rinnovare per altri nove anni l’autorizzazione alla commercializzazione del prodotto più usato al mondo nel suo genere.
Tuttavia non sembra che l’organo esecutivo dell’Unione Europea sia per il momento in grado di raccogliere la maggioranza qualificata a favore della proposta.