La locomotiva economica giapponese tira meglio del previsto, a conforto del rialzo dei tassi di interesse voluto tre settimane fa dalla Banca centrale, nonostante le incertezze del Governo. Nell’ultimo trimestre delle scorso anno, secondo dati pubblicati ieri a Tokyo, la crescita annuale in termini reali è del 5,5 per cento rispetto alle proiezioni preliminari del 4,8 per cento. Sul piano trimestrale la revisione è dell’1,3 per cento rispetto all’1,2 per cento, il livello più alto da tre anni. Nei tre mesi precedenti il Pil cresce solo dello 0,1 per cento. Nel contempo viene annunciato che i prezzi alla produzione e all’ingrosso aumentano a febbraio dell’1,8 per cento rispetto a un anno prima, in frenata rispetto al più 2,2 per cento di gennaio, a conferma di un rilancio inflattivo che dovrebbe dissipare tutte le preoccupazioni su un ritorno alla deflazione. I dubbi su un tale ritorno sono citati dal Governo come principale motivo per osteggiare quest’anno le sollecitazioni della Banca del Giappone per un rialzo dei tassi, che solo dopo molte insistenze possono essere portati allo 0,5 per cento. La politica della maggioranza conservatrice al Governo è motivata in realtà dall’intento di mantenere basso il costo del denaro in funzione di considerazioni elettorali, mentre l’Istituto di emissione è spinto da intenti di garantire la stabilità a più lungo termine. Ultimamente gli esperti governativi citano le incertezze sulla crescita americana e gli ultimi scossono in Borsa come ragione di un’ulteriore cautela nel guardare a nuovi rialzi dei tassi. Gli ultimi dati sembrano però confortare le prospettive di un rialzo, pur se non a brevissimo termine, anche perché la revisione dei dati di crescita è dovuta soprattutto a un ampio rilancio degli investimenti. Anche gli ultimi dati sull’intrescambio appaiono più che positivi: a gennaio, viene annunciato ieri, la bilancia delle partite correnti registra un aumento di quasi il 50 per cento rispetto al medesimo mese del 2006. L’attivo della bilancia commerciale è di 114 miliardi di yen (740 milioni di euro), con un aumento delle esportazioni del 18,2 per cento e delle importazioni del 10,8 per cento. “L’economia giapponese è solida è continuerà a espandersi grazie al settore delle imprese – spiega al canale televisivo satellitare Bloomberg, Takuji Aida, capo economista di Barclays Capital – ora mi attendo che nel primo trimestre di quest’anno la crescita si riveli superiore rispetto al potenziale dell’1,8 per cento”.