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Giappone si prepara a inondare di moneta il mondo intero

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Siena (WSI) – Il leader del partito democratico liberale appena rieletto, Shinzo Abe, ha promesso che la banca del Giappone stampera’ moneta per tonificare l’economia mondiale tramite misure straordinarie di allentamento monetario.

Il maggiore creditore al mondo cambiera’ strategia economica, per iniettare droga nei mercati azionari e obbligazionari, una variante del “carry trade” tanto caro a Tokyo per svalutare lo yen, ma potenzialmente con un raggio di piu’ ampia scala.

“E’ l’inizio di un nuovo ciclo di inflazione per il sistema globale. Insieme alla ripresa Usa segnera’ un punto di svolta per uscire dalla crisi”, ha detto al Telegraph Simon Derrick di BNY Mellon. “E’ importantissimo per la crescita mondiale e i mercati stanno prendendo nota”, gli ha fatto eco Lars Christensen di Danske Bank.

Tassi di interesse: apertura in calo per gli spread dell’area Euro. Il differenziale italiano si è portato sotto i 320 pb. Dopo l’eurogruppo ed il consiglio europeo della settimana scorsa l’attenzione degli operatori si è spostata negli Usa alle prese con il tema del fiscal cliff. Draghi in un discorso al parlamento europeo ha dichiarato che il meccanismo unico di supervisione bancaria ridarà fiducia al sistema, aggiungendo che non sarà personalmente coinvolto nella direzione del nuovo organismo. Le banche che passeranno sotto il diretto controllo della Bce saranno 130-150, mentre sulle altre ci sarà una supervisione indiretta. Draghi ha inoltre sottolineato l’importanza della creazione di un meccanismo unico di risoluzione delle banche in crisi.

Il Fmi ha approvato l’erogazione di una tranche da 1,2 Mld$ all’Irlanda, evidenziando come la crisi finanziaria possa comportare rischi significativi alla crescita. Intanto a Cipro il ministro delle finanze si è detto fiducioso di raggiungere un accordo sul piano di aiuti a gennaio. Il membro della Bce Mersch in un’intervista al quotidiano tedesco Faz ha dichiarato che a uso avviso la discussione sull’eventuale taglio del tasso di riferimento non sono comprensibili alla luce del fatto che la politica monetaria al momento viene condotta mediante strumenti non convenzionali. Questa mattina la banca centrale svedese ha ridotto di 25pb il tasso di riferimento portandolo all’1%. Oggi Spagna e Grecia offriranno titoli a breve termine fino a 4,5 Mld€.

Negli Usa listini azionari in rialzo con l’indice S&P500 ai massimi da circa due mesi, sostenuto soprattutto dal comparto finanziario. Nel frattempo, secondo indiscrezioni di stampa, nell’ennesimo incontro tenutosi ieri tra Obama e Boehner, il presidente Usa avrebbe presentato una controfferta con una novità rilevante: la soglia dei 250.000$ per l’individuazione della fascia di contribuenti più ricca, sarebbe spostata a 400.000$, a fronte del milione di dollari indicato da Boehner. Inoltre la proposta Obama presenterebbe un rapporto sempre più paritario tra aumenti delle tasse (1300Mld$) e tagli alla spesa (930Mld$). Infine Obama avrebbe proposto anche di incrementare il tetto sul debito per due anni, a fronte invece dell’offerta repubblicana che contemplava tale possibilità ma solo per un anno. Il portavoce del leader repubblicano Boehner ha commentato: “un passo nella giusta direzione”, sebbene la proposta “non possa essere considerata bilanciata”. Nel frattempo, i dati sui flussi di capitale di ottobre, hanno evidenziato un calo degli acquisti di asset Usa, in particolare del comparto azionario, presumibilmente come effetto del bilanciamento a favore dell’area euro.

Valute: moneta unica stabile vs euro, sempre sopra area 1,31. Il livello di supporto si colloca in area 1,306, mentre quello di resistenza ad 1,32. Da segnalare, la riunione della Banca Centrale turca di oggi, che secondo le aspettative degli analisti potrebbe tagliare i tassi. Intanto questa notte si è riunita la Banca Centrale indiana che ha confermato il tasso di riferimento. Lo yen continua a stazionare in prossimità dei minimi da marzo vs euro e da 20 mesi verso dollaro. Verso euro restano validi i livelli segnalati ieri: resistenza presso 111,50, primo supporto a 110. Stabile lo yuan cinese vs dollaro. Un quotidiano locale scrive che, secondo fonti anonime, la Cina avrebbe ribadito un target di crescita per il 2013 pari al 7,5% (come per il 2012) abbassando quello d’inflazione al 3,5% dal 4%. Continuano nel frattempo a calare gli investimenti stranieri in Cina, a novembre sono scesi del 5,4% a/a. Infine segnali di ripresa dal settore immobiliare, con i prezzi delle nuove case saliti a novembre in 53 delle 70 città monitorate, massimo da 18 mesi.

Materie prime: questa mattina si assiste ad un recupero del Brent, dopo il lieve calo di ieri, grazie alle notizie in arrivo dagli Usa relative al fiscal cliff. Il greggio europeo continua comunque a muoversi all’interno della fascia 106-112$. Ieri si è assistito ad un andamento misto per i metalli preziosi ed industriali. Tra gli agricoli in evidenza il cotone, sui massimi da quasi 8 settimane grazie a segnali di aumento della domanda dalla Cina, principale consumatore mondiale. Questa mattina si assiste ad un ritorno dell’oro sopra i 1700$/oncia, anch’esso in seguito alle notizie sul fiscal cliff. Leggermente positivo anche il rame. Secondo la società EPFR Global, che traccia i flussi d’investimento, gli investitori nel 2012 hanno quasi raddoppiato gli acquisti di fondi sulle commodity.

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