Tokyo – Dopo la devastante crisi nucleare provocata dallo tsunami dell’anno scorso, il Giappone sta abbandonando l’uso dell’energia atomica. Ma e’ emersa una nuova applicazione sorprendente per questa tecnologia in un altro campo, quello della biogenetica per prodotti agricoli. E quale se non quello piu’ amato dai giapponesi stessi: il riso.
Chi e’ scettico sui prodotti geneticamente modificati sicuramente avra’ da storcere il naso alla notizia che al Riken Nishina Centre for Accelerator-Based Science di Saitama, diversi scienziati sono intenti a creare il super-riso. Si tratta di creare la migliore varieta’ possibile esponendo i semi a radiazioni fortissime che inducono svariate mutazioni genetiche.
Lo scopo della ricerca e’ riuscire a trovare quella perfetta, in modo da avere riso che possa crescere anche in acqua salata. Se questo fosse possibile, si potrebbe ad esempio mettere a frutto le aree che sono state inondate dopo lo tsunami. Al momento un terzo delle coltivazioni di riso fornisce raccolti miseri perche’ compromessi da acqua salata. Con la nuova varieta’ di riso la produzione potrebbe quindi aumentare notevolmente.
La ricerca e’ ora nella fase conclusiva, con la sperimantazione sul campo gia’ realizzata con successo. Si tratta solo di scegliere le migliori mutazioni e creare cosi’ il riso perfetto. Per gli scienziati sara’ pronto per la commercializzazione entro 4 anni. In passato si era gia’ riuscito ad avere riso resistente al sale, ma il problema e’ che il sapore non era buono. Si spera quindi che il “riso nucleare”, oltre ad essere geneticamente perfetto, garantisca anche dei buoni sushi.