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Giorgetti: sorpresi da azzeramento bond AT1 di Credit Suisse, ma situazione sotto controllo

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Dopo il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs e il conseguente azzeramento dei bond AT1, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti si è detto sorpreso:

“Siamo sorpresi tra l’ordine di priorità di garanzie tra azionisti e obbligazionisti però le autorità europee mi sembra abbiano ribadito l’ordine delle priorità”.

Il riferimento del titolare del dicastero di via XX Settembre  è alla nota congiunta di stamani del Single Resolution Board, dell’Eba e della Vigilanza bancaria della Bce, che hanno affermato di accogliere “con favore la serie completa di azioni intraprese ieri dalle autorità svizzere per garantire la stabilità finanziaria. Il settore bancario europeo è resistente, con solidi livelli di capitale e liquidità.  Il quadro di risoluzione che attua nell’Unione Europea le riforme raccomandate dal Financial Stability Board dopo la grande crisi finanziaria ha stabilito, tra l’altro, l’ordine in cui gli azionisti e i creditori di una banca in difficoltà devono sostenere le perdite. In particolare, gli strumenti di common equity sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro completo utilizzo sarà richiesta la svalutazione del Tier 1 aggiuntivo. Questo approccio è stato applicato coerentemente nei casi passati e continuerà a guidare le azioni della SRB e della vigilanza bancaria della Bce negli interventi di crisi. Il Tier 1 aggiuntivo è e rimarrà una componente importante della struttura patrimoniale delle banche europee”.

Prendendo spunto da questa nota, Giorgetti ha dichiarato: “Noi siamo in costante contatto con le autorità di regolamentazione. Soprattutto per il sistema bancario italiano siamo tranquilli” e per questo “riteniamo che le ripercussioni per il sistema bancario italiano siano sostanzialmente insignificanti. Mi sembrache adesso i mercati si siano un attimino calmati. Credo che la situazione in Europa sia sotto controllo”.

Dario Scannapieco, numero uno di Cdp, a margine del convegno annuale dell’Aifi ha dichiarato:

“La crisi del Credit Suisse è di natura gestionale. Il sistema finanziario europeo dimostra una certa resilienza e questo indipendentemente da quello che sarà l’andamento dei tassi di interesse. E’ bene notare che le regole a volte si dice siano pesanti, farraginose, ma ci sono anche dei momenti in cui essere pesanti non guasta. Gli eventi degli ultimi giorni hanno dimostrato che deregolamentare sotto una certa soglia ha prodotto degli errori gravi” (in riferimento alla crisi di SBV, ovvero un problema di, ndr) mismatch tra richieste a vista delle startup che avevano depositato lì e ricerca di rendimenti investendo su titoli più lunghi, mentre il problema di Credit Suisse è stato diverso”.