L’allarme sul calo futuro degli utili dovuto al ”millennium bug” annunciato dall’Ibm ha causato uno sconquasso a Wall Street, portando al ribasso non solo il Dow Jones, ma soprattutto i titoli tecnologici, il settore dove si giocano le trame tra rialzisti e ribassisti.
Poco prima della fine della prima ora di contrattazioni, il Dow Jones era in calo di 177,93 punti, (-1,71%) a quota 10.214,43. La situazione si e’ evoluta cosi’ rapidamente che l’indice Nasdaq ha annullato in pochi secondi, in apertura, piu’ della meta’ del guadagno messo a segno mercoledi’. L’indice segnava – 46,23 punti (-1,66%) a quota 2.741. In forte discesa anche lo Standard & Poor’s 500, – 17,51 punti (-1,36%) a quota 1.271,92.
Al New York Stock Exchange i titoli in ribasso battono nettamente quelli in rialzo, per un rapporto di 3 a 1. Al Nasdaq la proporzione e’ di 17 a 6. Il volume sul floor e’ alto, per essere la prima parte della seduta.
Ibm ha perso il 14,25%, scendendo di 15 e 1/4, a quota 91 e 3/4 rispetto ai 107 della chiusura di ieri. Big Blue ha registrato utili nel terzo trimestre di 90 centesimi ad azione, in linea con le previsioni degli analisti. Tuttavia, gli operatori di Wall Street non hanno gradito affatto che la crescita del fatturato sia stata solo del 5%. In aggiunta, il colosso informatico di Armonk ha lanciato l’allarme per il previsto rallentamento degli utili dovuto al ”millennium bug” del 2000.
L’analista della Merrill Lynch Steven Milunovich ha ridotto il rating dell’Ibm a ”neutral/buy” da ”buy/buy.” Il tecnico si aspetta che il titolo di Big Blue abbia bisogno di un paio di trimestri per recuperare la vecchia forma.