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Giovedì il Bilderberg a Dresda: il mondo delle lobby ha paura

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NEW YORK (WSI) – Giovedì il Gruppo Bilderberg si riunirà a Dresda, in Germania, per discutere di una questione assai preoccupante per l’alta finanza globale, il pericolo Brexit , e di un altro tema predominante: il controverso trattato di libero scambio transatlantico TTIP.

Il Bilderberg è una conferenza annuale la cui prima edizione risale al 1954, agli albori del progetto europeo, ad essa partecipano le personalità più influenti dell’economia mondiale, della politica e del mondo dei media; ogni discussione è strettamente intrattenuta a porte chiuse.

Data l’importanza della lista degli invitati e la suprema riservatezza dell’incontro la è fantasia libera di marciare sull’effettiva influenza di questo genere d’incontri sul processo decisionale delle politiche globali.

Quest’anno, ad esempio, saranno presenti alla tavola rotonda i vertici di Google, Shell, Bp e di Deutsche Bank; il presidente del Bilderberg, nonché ceo e presidente di Axa, Henri de Castries, l’ha detto chiaro: una Brexit sarebbe un “disastro per tutti”.

E’ opinione corrente che il collante dell’élite che annualmente si riunisce nella conferenza Bilderberg sia proprio l’entusiasmo e l’interesse per il progresso della globalizzazione, della liberalizzazione dei commerci. Per questa ragione il passo indietro del Regno Unito, che si verificherebbe in caso di uscita dall’ Unione europea, è assai temuto.

Fra i nomi molto chiacchierati dietro al Bilderberg – che spesso viene identificato come il mondo delle lobby – c’è anche quello della banca d’affari Goldman Sachs, che nel comitato direttivo del club vede due suoi uomini chiave: James A. Johnson, membro del Cda, e Robert Zoellick, presidente del board of international advisors (ed ex presidente della Banca Mondiale). E’ fatto noto come Goldman Sachs abbia pompato nella campagna per il “Remain” (“In”) una cifra a sei zeri.

Goldman Sachs è stata inoltre fra i primi promotori del Bilderberg, fattore che ha contribuito ad accrescere la nomea della banca come influenza forte sul mondo della politica. E in fondo, di sospetto nel meeting Bilderberg c’è soprattutto questo: che il mondo dei politici eletti debba sentire, segretamente, le richieste di un ristretto gruppo di poteri economici.