LONDRA (WSI) – Crollo storico per Glencore, il colosso minerario anglo-australiano che ricopre un ruolo molto importante nei mercati delle commodities. La società risente così della crisi che ha investito il comparto minerario e i nuovi pessimi dati che arrivano dalla Cina, insieme alla continua discesa di preyyo delle materie prime che penalizza il settore.
Ad analizzare il tonfo di Glencore, Investec, secondo cui il valore del patrimonio netto del gruppo minerario potrebbe perdere sempre di più quota, a meno che i prezzi delle principali commodities, come il ferro e il rame, non si risollevino.
Basterebbe un calo del 5%, secondo Goldman Sachs, dei prezzi spot, perchè l’azienda rischi di perdere il giudizio tanto prezioso di investment grade. Fondamentale per un gruppo che oltre alle operazioni nel settore minerario è attivo con un suo desk nel trading di commodities.
“Il difficile momento che stanno vivendo ora le compagnie minerarie ci porta alla domanda su quanto sarà lasciato agli azionisti se i prezzi delle materie prime non migliorano”. Il titolo perde il 27% ormai oggi.
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Da inizio anno le azioni hanno visto una contrazione drammatica del 70% e dall’ingresso in borsa quattro anni fa hanno ceduto l’84%. Erano anni che non si vedeva un’evaporazione tale del capitale degli azionisti.
(Aca-DaC)