ROMA- La plastica: è questo il nuovo Eldorado degli investimenti secondo alcuni tra i gestori degli hedge fund più importanti al mondo, come James Dinan e David Einhorn. Secondo un articolo di Reuters, sono sempre più i fondi speculativi che puntano su questo materiale e sulle aziende che lo producono, come LyondellBasell Industries, che realizza prodotti chimici come il propilene e il polietilene.
La popolarità di questi nuovi target di investimento si spiega con il desiderio degli hedge fund di diversificare le proprie scommesse sulle commodities, e di andare oltre gli investimenti sull’oro, che nel 2010 ha assicurato un ritorno del 30%.
Con le spinte inflattive che puntano verso l’alto soprattutto sotto forma di prezzi energetici e di beni alimentari i fondi vanno alla ricerca di nuove strategie. E una di queste è proprio quella di scommettere su aziende come LyondellBasell e su altri produttori di materie prime come Penn West Petroleum e Repsol.
Matthew Eagan, gestore di portafoglio di Loomis Sayles a Boston, fa notare per esempio che “LyondellBasell produce una commodity – la plastica appunto – che si trova in tutti gli oggetti che usiamo ogni giorno”.
Il propilene, per esempio, è una plastica utilizzata per la realizzazione di vestiti, parti di macchinari e molti altri beni. Il polietilene è poi la plastica più comune, usata per produrre oggetti che vanno dalle borse della spesa ai giubbotti anti-proiettile.
Con la crescita economica globale in ripresa, trainata da un rialzo del pil di quasi il 10% in Cina, la scommessa sulla plastica ha insomma le sue ragioni di carattere fondamentale. Materie prime come il grano, il riso e il mais hanno poi già testato livelli record, e l’oro ha inanellato nelle ultime sedute nuovi massimi. Perchè dunque non andare oltre?