NEW YORK (WSI) – Basta pagare un extra, e gli investitori sofisticati riescono ad accedere a notizie e indiscrezioni capaci di muovere i mercati in anticipo rispetto agli altri clienti. L’anticipo può essere anche solo di due secondi, ma fa la differenza nel permettere ai “privilegiati” di arrivare prima degli investitori “comuni”.
Ma ora il procuratore generale dello stato di New York, Eric Schneiderman, ha lanciato un’indagine sui colpevoli: tra questi, Thomson Reuters, che proprio ieri ha sospeso la pratica di pubblicare in anticipo i dati macro due secondi prima ai suoi clienti che pagano di più.
L’agenzia non è certo l’unica a essere finita nel mirino della procura di New York. L’indagine riguarda invece l’intera industria dei dati di mercati, che ha un valore di $25 miliardi. E’ vero comunque che l’inchiesta è stata avviata dopo alcuni dubbi sul rapporto di partnership che Thomson Reuters ha con l’Università di Michigan, nota per rendere noto l’indice della fiducia dei consumatori. L’agenzia pagherebbe l’università 1 milione di dollari l’anno per avere l’accesso esclusivo ai dati.
Stando a quanto riporta il Financial Times, l’agenzia di informazioni ha offertro infatti alle società di high-frequency trading, a banche e ad altri clienti l’opportunità di pagare una commissione, del valore di $6.000 al mese, per ricevere in cambio la diffusione anticipata di due secondi dell’indice sulla fiducia dei consumatori che viene pubblicato due volte al mese (preliminare e definitivo).
Altri investitori hanno avuto il privilegio di ricevere le informazioni sull’ISM e sul Chicago BUsiness Barometer dalla Deutsche Borse fino a tre minuti prima.