Tracce di glifosato, il controverso erbicida prodotto dalla Monsanto con il nome commerciale di Roundup, sono presenti in una serie di prodotti per la prima colazione a base di cereali, spesso destinati ai bambini. E’ quanto ha scoperto un’analisi indipendente compiuta dall’ente non-profit Environmental Working Group (Ewg). Sono 31 su 45 prodotti analizzati che rivelano la presenza di glifosato al di sopra della soglia ritenuta sicura per i bambini.
Secondo alcune analisi questa sostanza è ritenuta cancerogena. Appena una settimana fa una sentenza di un Tribunale americano aveva condannato la Monsanto al risarcimento di un giardiniere 46enne che aveva accusato la società dell’insorgenza del linfoma non-Hodgin. All’uomo dovrebbero essere pagati dalla Monsanto 289 milioni di dollari, anche se la società recentemente acquisita dalla Bayer ha annunciato che si appellerà alla decisione. Il glifosato è autorizzato in via provvisoria nell’Unione europea (nel 2017 è stato ammesso per altri 5 anni), anche se in Italia non può essere utilizzato in aree altamente frequentate.
“Siamo molto preoccupati che i consumatori mangino più glifosato di quanto non pensino”, ha dichiarato Scott Faber, vice presidente di Ewg. Il test di laboratorio ha esaminato 45 campioni di prodotti realizzati con avena e hanno trovato il glifosato, l’ingrediente attivo nel Roundup in ciascun campione, eccetto due. Nemmeno i prodotti biologici si sono salvati dall’onnipresenza di questo erbicida. Fra i prodotti noti anche in Italia, fra quelli esaminati, ci sono i cereali Cheerios e i fiocchi d’avene Quaker.
L’Agenzia americana per la protezione ambientale (Epa) ha negato che il glifosato possa aumentare il rischio di cancro, ma l’Ewg ha sollecitato l’agenzia ha riesaminare tutte le prove che collegano questa sostanza all’aumento del rischio di cancro.