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Coronavirus: quali le aziende strategiche per il Governo

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La protezione della proprietà italiana delle aziende ritenute strategiche, che il governo esercita attraverso il cosiddetto golden power, potrebbe essere estesa a tutte le società quotate presso la Borsa di Milano. E’ quanto ha confermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di un confronto pubblicato dal Corriere della Sera.

Il golden power, introdotto nel 2012 dal governo Monti e successivamente ampliato nelle sue possibilità di applicazione, autorizza il governo a bloccare operazioni di acquisizione transfrontaliere che sottrarrebbero al controllo italiano settori ritenuti strategici.

Tradizionalmente, i settori strategici sono sempre stati quelli ritenuti fondamentali per la sicurezza del Paese negli scenari bellici: l’industria dell’acciaio, ad esempio, fondamentale per la costruzione degli armamenti; l’industria della difesa; l’industria dell’energia, dalla quale dipende tutta l’attività economica; le telecomunicazioni. Il golden power, pertanto, sottrae al mercato la possibilità di depauperare il Paese di società che operano in settori fondamentali per la sua sicurezza o per il suo futuro. Con il progresso tecnologico, la nozione di “strategico” si è allargata anche a settori come la robotica, e a varie altre attività all’avanguardia.

Più forza al golden power, perché ora?

Perché estendere a tutto il listino di Milano il potere di “protezione” del governo in questo momento? Non tanto perché le esigenze strategiche del Paese siano improvvisamente cambiate, ma per evitare che potenziali acquirenti stranieri possano approfittare indiscriminatamente della fortissima caduta dei valori di borsa in seguito all’emergenza coronavirus. Da inizio anno il Ftse Mib ha ceduto oltre il 33% del valore.

“Stiamo studiando il provvedimento, di sicuro non consentiremo a nessuno di approfittare di un momento di debolezza del nostro Paese”, ha dichiarato Conte al Corriere, “assicurando che anche in questo settore l’esecutivo è pronto a prendere misure estreme”.

Una posizione che conferma anche le prime aperture espresse, in materia, anche dal viceministro dell’Economia Misiani.
Se l’allargamento del golden power fosse confermato, qualsiasi azienda quotata italiana oggetto di operazioni di acquisizione potrebbe essere bloccata dal governo. E non per ragioni strategiche a lungo termine, ma per evitare il rischio immediato di una svendita.