New York – Anche Goldman Sachs e’ tornata a credere nel Sud d’Europa e lo ha fatto al momento piu’ propizio. La banca d’affari americana ha deciso di scommettere sui titoli di Stato a cinque anni di Italia, Spagna e Irlanda ed e’ stata premiata, realizzando guadagni intorno al 10%. Di questi tempi non sono noccioline.
Le parole di Mario Draghi nel discorso del 26 luglio scorso – con il suo “whatever it takes”, ossia faremo tutto quello che è necessario per salvaguardare l’euro e credetemi non sarà poco – hanno lasciato il segno e migliorato la situazione dei titoli di stato della periferia.
Una volta che è arrivato il resto, ossia i dettagli del piano Bce e la sentenza della Corte costituzione tedesca sulla congruità del fondo Salva stati con i Trattati europei, la Piovra della Finanza, come viene soprannominata, e’ uscita dalla posizione lunga intascando il profitto.
Anche se ora si respira fiducia anche tra gli investitori più scettici Oltreoceano, alla casa d’affari statunitense consigliano comunque di sposare un atteggiamento prudente. Non a caso ora il giudizio su Btp e Bonos e’ di Neutral. Gli analisti fanno notare che i titoli pubblici italiani e spagnoli hanno già recuperato terreno e quindi un minimo di cautela è indispensabile.
D’altra parte la situazione sullo scacchiere del debito sovrano resta più che mai in movimento. La Spagna stamattina ha superato con successo il test dell’asta. Madrid ha collocato 4,58 miliardi di euro di bond con scadenze a 12 e 18 mesi, con tassi in discesa e una domanda che è stata rispettivamente di 2 e 3,6 volte l’offerta, contro l’1,9 e le 4 volte delle altre aste. Sgombrare il campo dagli equivoci resta però ancora un’altra storia. Lo spauracchio di un salvataggio di Stato è sempre lì dietro l’angolo.
Basta un dato su tutti per capire il perché. I prestiti a rischio in Spagna hanno toccato il livello record del 9,86% a luglio, ossia 960 milioni di euro in più. A giugno erano al 9,4%. L’onda lunga della crisi del settore immobiliare e la recessione non danno tregua. Una situazione che il premier italiano Mario Monti monitora da vicino. Qualsiasi cosa decida Roma se fare ricorso o meno al Meccanismo di stabilità europeo Esm in funzione antispread avrà il sostegno della cancelliera Angela Merkel. ”L’Italia ha fatto riforme coraggiose ed è andata molto avanti”, ha sottolineato la Bundeskanzler a Berlino. Resta da capire se basterà.