Nonostante le rassicurazioni di Elon Musk, che esclude a spada tratta la necessità di ricapitalizzazione di Tesla, sono sempre piú numerosi gli analisti che vedono come indispensabile un’iniezione di liquidità per la sopravvivenza del gruppo.
Tra questi spicca David Tamberrino di Goldman Sachs, che in una nota di ieri, ha scritto che il produttore americano di auto elettriche potrebbe aver bisogno di capitale fresco per un ammontare che si aggira intorno ai $ 10 miliardi di capitale entro il 2020.
“Riteniamo che questo nuovo flusso di capitali possa essere finanziato attraverso molteplici strade, tra cui nuove emissioni obbligazionarie, convertible notes e azioni”, ha detto l’analista. “Vediamo diverse opzioni disponibili per la società per rifinanziare il debito in scadenza e raccogliere fondi necessari a consentire a Tesla di finanziare i suoi obiettivi di crescita”.
Tesla, che non ha commentato il report della banca d’affari, ha archiviato il primo trimestre con perdite nette record pari a 784,6 milioni di dollari ma con ricavi in aumento a 3,4 miliardi. Su base destagionalizzata, la perdita nel periodo è stata di 3,35 dollari per azione, contro 3,42 dollari attesi mentre i ricavi risultano di 3,23 miliardi.
Da inizio anno, intanto, il titolo ha segnato un calo dell’8% e ora si muove intorno ai $ 286. Valore che l’analista di Goldman Sachs ritiene alto rispetto al fair value fissato $ 195 (il 30% in meno circa).