La strategia dello stock picking di gruppi finanziariamente robusti oppure quella secondo cui conviene “comprare e tenere” in portafoglio aziende di qualità con elevati rendimenti sul capitale, ovvero una misura in grado di valutare la capacità delle aziende di trasformare il capitale in redditività, non funzionano più.
Lo dicono gli analisti di Wall Street. Il team di strategist di Goldman Sachs sostiene che investire a lungo termine sulle società di maggiore qualità è una strategia passata di moda: ha dato buoni risultati tra il 2005 al 2011, ma ora deve essere sostituita.
Perché? Basta guardare questi pochi numeri: il 20% delle imprese, presenti sul mercato americano, che fanno meglio in base al rendimento del capitale, ha battuto il proprio settore in termine di performance borsistiche del 13,1% tra il 2015 e il 2011, ma solo del 2,5 per cento dal 2010 al 2016.
Il motivo per cui non è più tanto significativo far riferimento a questo parametro quando si tratta di prendere decisioni di investimento è da ricollegare al fatto che ora le imprese investono meno, il che porta a meno ricavi e meno vendite.
Di conseguenza, la banca d’affari ha deciso di focalizzare l’attenzione solo sulla crescita . “Manteniamo sempre alta l’attenzione sui vantaggi competitivi, ma ora diamo maggiore importanza all’espansione” degli utili scrivono in una nota.
Sulla base delle stime di crescita annua delle vendite 2016-2019, Goldman Sachs ha aggiunto alla lista dei titoli preferiti sei azioni da buy nelle sue idee di investimento. Nella lista spiccano Facebook, Amazon, Marriot, Equinix, Visa, Signature bank. Alla luce di queste scelte secondo la banca, dunque, i timori di scoppio di una nuova bolla tecnologica, sono ingiustificati.