Goldman Sachs smorza l’entusiasmo degli investitori sul futuro dei tassi Usa. Secondo la banca d’affari Usa, le parole del numero uno della banca Usa, Jerome Powell, nel discorso d’apertura del meeting di Jackson Hole, non possono essere interpretate, cosa che ha fatto il mercato, come “dovish”.
“A differenza del mercato obbligazionario, non abbiamo considerato il discorso di Powell come colomba, in parte a causa dei riferimenti ai report sul lavoro“, ha scritto in una nota Daan Struyven, menzionando le parole di Powell, secondo cui la banca centrale americana sbaglierebbe se ignorasse il basso tasso di disoccupazione.
L’opinione della banca d’affari è in netto contrasto con quella espressa da Nomura sempre questa settimana.
“Ci aspettiamo non solo un aumento limitato dell’inflazione di fondo (‘core’), ma anche una consistente flessione del tasso di disoccupazione con il FOMC (il braccio di politica monetaria della Fed, NdR) preoccupato soprattutto di quest’ultimo fattore”.
Per gli economisti di Goldman, dunque, la Fed alzerà ancora due volte i tassi di interesse quest’anno. Una previsione che va i contrasto con la media del mercato che, vede un rialzo dei tassi di settembre, ma non è così sicura di una stretta a dicembre.