Più ampi, ma anche più modesti: è così che Goldman Sachs vede nel prossimo anno i ritorni per il mercato azionario (“fatter & flatter”), allontanandosi dal precedente modello di crescita elevata e concentrata su un gruppo relativamente ristretto di azioni favorite dal contesto pandemico.
“Entriamo nel 2022 con un punto di partenza insolito”, hanno scritto gli analisti della Banca d’affari americana, “il rimbalzo dei mercati azionari che abbiamo visto dal minimo del 2020 è stato senza precedenti. L’attuale ripresa supera significativamente la ripresa media dai minimi dei mercati ribassisti”.
Nel grafico in basso è possibile confrontare la ripresa post-crollo della Crisi Finanziaria, della crisi Covid (linee grigia e rossa) con la media storica (linea blu). Quello avvenuto dopo il coronacrash è un recupero che “ha superato significativamente anche il rimbalzo dalla caduta, molto più profonda, del 2008, impiegando meno di 6 mesi per” riuscirci, contro gli oltre due anni impiegati per rimarginare gli effetti della Crisi finanziaria sui mercati azionari.
Tutto questo, hanno affermato gli analisti di GS, fa pensare che molta della crescita economica e degli utili societari sia già incorporata nelle attuali valutazioni dei titoli. Ma con una previsione per la crescita globale 2022 al 4,5% e un’inflazione destinata a raffreddarsi nella seconda metà dell’anno, Goldman Sachs ritiene che gli utili societari a livello mondiale continueranno a crescere dell’8%.
“Questo dovrebbe sostenere un anno ragionevolmente forte per i mercati azionari in generale, contribuendo a un altro anno toro, anche se a un ritmo più lento”, hanno sostenuto gli analisti della banca d’affari, “i nostri obiettivi in ogni regione implicano un rendimento totale di circa l’11% per le azioni globali il prossimo anno”.
Nel dettaglio, il mercato azionario europeo dovrebbe performare un po’ meglio rispetto a quello americano, soprattutto se i guadagni vengono considerati in dollari (secondo le attese di Goldman Sachs per il prossimo anno). Ancor più netta dovrebbe essere la performance degli indici di riferimento Giapponese e per l’area Asia-Pacifico.