Dopo dodici anni, cambia il timone di Goldman Sachs. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il colosso bancario Usa oggi ha ufficializzato la nomina del presidente David Solomon a nuovo ceo al posto di Lloyd Blankfein, in carica dal 2006.
L’incarico del nuovo Ceo diventerà operativo dal primo ottobre, mentre Blankfein resterà come presidente fino a fine anno. Da allora Solomon succederà al capo esecutivo uscente anche come presidente.
“David è la persona giusta per guidare Goldman Sachs. Ha dimostrato una comprovata capacità di costruire e far crescere le imprese, identificando modi creativi per migliorare la nostra cultura e ha messo i clienti al centro della nostra strategia”, ha detto Blankfein in una nota.
Solomon, 56 anni, è per molti versi una scelta tradizionale. Approdato a Goldman Sachs nel 1999 da Bear Stearns, a partire dal 2006 si è occupato per dieci anni dell’unità investment banking di Goldman. Quando Gary Cohn ha lasciato Goldman Sachs per diventare consigliere economico del presidente Donald Trump l’anno scorso, Solomon è stato promosso presidente insieme al CFO Harvey Schwartz.
Gli interessi che Solomon coltiva nel tempo libero rompono gli schemi. Il banchiere lavora infatti part-time come DJ nei club di New York e Miami sotto il nome d’arte “DJ D-Sol” (vedi foto).
L’ufficializzazione della nomina di Solomon arriva contemporanea alla pubblicazione dei conti del secondo trimestre fiscale, periodo in cui la banca americana ha mostrato utili netti in rialzo del 44% a 2,35 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti. L’utile per azione (Eps) è aumentato a 5,98 dollari, rispetto ai 3,95 dollari del secondo trimestre del 2017.
I ricavi netti sono saliti a 9,40 miliardi di dollari, in rialzo del 19% sullo stesso periodo del 2017: si tratta della migliore performance del secondo trimestre negli ultimi nove anni.
Prima dell’apertura della Borsa Usa, il titolo guadagna lo 0,13% a 231, 44 dollari.