Economia

Goldman Sachs licenzia a raffica: perdono il posto circa 1.800 dipendenti

Terremoto in Goldman Sachs. La famosa banca d’affari guidata dal ceo David M. Solomon si sta preparando a licenziare tra il 3 e il 4% della sua forza lavoro, pari a circa 1.300-1.800 dipendenti, come parte del suo processo di revisione annuale di routine, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. I licenziamenti, che sono già iniziati, dovrebbero avere un impatto su diverse divisioni della banca americana.

WSJ: licenziamenti in atto alla Goldman Sachs

Un portavoce di Goldman Sachs, Tony Fratto, ha gettato acqua sul fuoco descrivendo il processo come “normale, standard e consueto”, sottolineando che le revisioni annuali della forza lavoro sono una parte regolare delle operazioni della banca. Nonostante queste riduzioni, Fratto ha osservato che l’organico complessivo della banca dovrebbe aumentare entro la fine dell’anno rispetto al 2023.

“Le nostre revisioni annuali dei talenti sono normali, standard e consuete, ma per il resto non rilevanti”, ha detto il portavoce di Goldman in una dichiarazione a Reuters. “Prevediamo di avere più persone che lavorano in Goldman Sachs nel 2024 rispetto al 2023”.

Nel corso degli anni, i tagli effettuati nell’ambito della valutazione strategica delle risorse di Goldman sono variati in base alle condizioni di mercato e alle prospettive finanziarie. L’anno scorso, secondo quanto riferito, si è registrata una perdita del posto di lavoro da parte dell’1% al 5% dei dipendenti Goldman. Nel corso degli anni, i tagli effettuati nell’ambito della valutazione strategica delle risorse della banca Usa sono variati in base alle condizioni di mercato e alle prospettive finanziarie. Nel 2023 la banca ha effettuato diverse serie di riduzioni di personale, in quanto il settore ha sofferto e i tassi d’interesse più alti per lungo tempo hanno pesato sulle prospettive macroeconomiche.

Nel trimestre conclusosi il 30 giugno, la forza lavoro globale della banca era di 44.300 unità in tutto il mondo.

Storicamente, il processo di revisione annuale di Goldman Sachs ha portato a riduzioni di personale che vanno dal 2 al 7%, a seconda della performance finanziaria della banca e delle condizioni di mercato. L’anno scorso, la banca ha attuato una riduzione del 6% a gennaio, seguita da ulteriori tagli a maggio e in autunno.

Non solo Goldman: ecco chi licenzia a Wall Street

Il rapporto ha anche evidenziato che simili aggiustamenti della forza lavoro sono comuni a tutte le principali banche, che tagliano abitualmente il personale sottoperformante per gestire i costi in un contesto economico difficile. Nel primo trimestre di quest’anno, le maggiori banche statunitensi hanno tagliato collettivamente oltre 5.000 posti di lavoro, con Citigroup che ha guidato le riduzioni eliminando 2.000 posizioni.

Da allora il contesto operativo per le banche è migliorato: a luglio Goldman ha registrato un utile del secondo trimestre più che raddoppiato grazie alla forte sottoscrizione di debito e al trading di reddito fisso. La tenuta dell’economia statunitense ha dato ai dirigenti aziendali la fiducia necessaria per portare avanti operazioni, vendite di debito e offerte di azioni. Ma non solo banche. Altre grandi aziende stanno procedendo ad una serie di licenziamenti importanti, da Cisco a Mastercard passando per Intel.