Volano gli utili per Alphabet, la società che controlla Google e questo nonostante la multa record da quasi 5 miliardi di dollari arrivata dall’Unione europea che ha messo nel mirino il sistema operativo Android, a detta dell’Ue, lesivo della concorrenza.
Una sanzione da capogiro che però non ha scalfito i conti del gruppo che nel secondo trimestre batte le attese degli analisti nei ricavi e negli utili. Nel dettaglio nel trimestre terminato il 30 giugno, il colosso tech ha messo a segno utili per 7,87 miliardi di dollari e in termini di profitti per azione, si è passati a 11,75 dollari da 8,90 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Risultati ben superiori alle stime del mercato che si attendeva 9,59 dollari. Conti che quindi finiscono per oscurare la multa miliardaria comminata dall’Unione europea come afferma sul Financial Times Collin Colburn, analista di Forrester Research che declassa la sanzione ad una “tirata d’orecchie” per Google, mentre per qualsiasi altra compagnia sarebbe un bel problema. Da segnalare come il chief executive di Google, Sundar Pichai, ha confermato che l’azienda intende presentare appello contro la decisione della Ue.
In riferimento ai singoli segmenti, i ricavi di Google – che includono anche Youtube – sono stati pari a 32,512 miliardi, in salita dai 25,913 miliardi del 2017. Crescono in particolare le vendite generate da pubblicità pari a 28 miliardi, in rialzo del 23,9% dall’anno prima. I ricavi invece sono saliti del 25% a 26.24 miliardi.
A colpire positivamente gli analisti è il numero di click fatti sulle pubblicità apparse su siti legati a Google (non solo il motore di ricerca, ma anche Gmail, Youtube e via dicendo) che hanno generato introiti saliti del 58% annuo e del 15% su base trimestrale. Dopo la pubblicazione dei conti il titolo festeggia a Wall Street dove ieri nel dopo mercato ha registrato un rialzo del 5%.