Anche i grandi del nel loro piccolo piangono. Questa la sensazione che si avverte alla notizia che Facebook e Google si trovano costrette a pagare multi miliardarie. Ma andiamo per ordine.
Partendo dal social network fondato da Mark Zuckerberg, nei mesi scorsi nell’occhio del ciclone per lo scandalo Cambridge Analytica, oggi si ritrova a fare i conti. E questi conti sono altissimi: mezzo milione di sterline, pari a 663 mila dollari è la cifra che il Regno Unito ha comminato per Facebok proprio per lo scandalo venuto a galla nei mesi scorsi sulla violazione della privacy di 87 milioni di utenti del social.
A comminare la maxi sanzione l’Ico, l’Information Commissioner’s Office, l’authority britannica sulla privacy che ci è andata giù pesante contro FB, erogando la sanzione più alta prevista per questo tipo di violazioni.
“Da parte di Facebook è mancata la sufficiente trasparenza che consentisse agli utenti di capire come e perché siano stati presi di mira da un partito politico o da una campagna”
Così spiega Elizabeth Denham, il commissario Ico. Accanto a Facebook Google. Rivela oggi il Wall Street Journal che l’Unione europea sarebbe ad una passo dal multare Google per il suo sistema operativo Android che assume una posizione di dominio del settore. La sanzione, secondo il quotidiano finanziario statunitense, sarebbe da record e dovrebbe essere di “diversi miliardi di euro”, ma senza specificarne la somma.
Il colosso di Mountain View non è nuovo a queste sanzioni. Già lo scorso anno ha ricevuto un’altra pesante multa da 2,4 miliari di euro per aver favorito sul suo servizio per lo shopping nelle pagine dei risultati del motore di ricerca. La Commissione Ue ha rinviato la riunione decisoria al prossimo 17 luglio senza però fornire ulteriori spiegazioni.