Economia

Google investe nelle startup d’Europa

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NEW YORK (WSI) – Google sta creando un braccio di investimento dedicato alle aziende promettendi d’Europa, per sfruttare le idee e i soldi generati dalle tante startup che stanno emergendo numerose dal Vecchio Continente.

Google Ventures, che in passato ha concentrato i suoi investimenti nei gruppi della Silicon Valley, come Uber e Nest, ha lanciato un fondo da $100 milioni per puntare sulle aziende europee.

Il motore di ricerca è convinto che la regione diventerà il luogo dove sorgeranno gran parte delle società tecnologiche più importanti in futuro.

L’idea è che l’Europa possa diventare una rete ideale per le startup che stanno crescendo a Londra, Berlino, Stoccolma, Milano e Tel Aviv.

Uber e Nest

Come riporta il Corriere Della Sera, i casi più noti sono sicuramente quelli di Uber e Nest. La prima è la discussa società californiana di prenotazione di auto con conducente attraverso lo smartphone: Google ci ha messo 250 milioni di dollari in una prima fase e un’altra cifra non meglio definita a inizio giugno e sta spingendo attivamente la soluzione con, ad esempio, l’inserimento del trasporto con Uber fra le soluzioni elencate da Google Maps.

Senza dimenticare che la rivoluzione degli spostamenti è uno dei pallini dei due co-fondatori Larry Page e Sergey Brin; Uber sarà la freccia principale a quest’arco e non è escluso che un domani venga acquisita per intero. Così è accaduto a Nest, in cui Google Ventures ha investito nel 2011 e che è poi stata rilevata lo scorso gennaio per 3,2 miliardi di dollari per organizzare il presidio del campo della domotica. Il fine ultimo di Ventures, tiene a chiarire Google, non è però quello di fare investimenti strategici ma di ottenere rendimenti finanziari.

La base a Londra

Scorrendo la lista delle altre startup supportate ci si imbatte nella creazione di siti Internet di About.me e nei videogiochi social di Kabam. Al fondo sono piaciute anche la piattaforma di applicazioni per il fitness Fitstar, HomeAway, una sorta di Airbnb, e Flatiron Health, che si occupa di analisi dei dati nel campo oncologico. Il mercato europeo è altrettanto vivace, ammette Maris citando Spotify e SoundCloud.

Come riportato dal Financial Times, i lavori saranno gestiti dagli uffici di Clerkenwell di Londra, nei pressi della cosiddetta Silicon Roundaboud in cui si registra un particolare fermento tecnologico. Maris si affiderà al capo della sezione imprenditori di Google Europa e fondatore del campus di Londra di BigG Eze Vidra, all’imprenditore seriale Tom Hulme, all’investitore Peter Read, ad Avid Larizadeh, numero uno del ramo britannico code.org, e a MG Siegler, già autore di Techcrunch che darà il suo supporto nel periodo iniziale per poi tornare al fondo statunitense.