Economia

Governo al lavoro sul condono fiscale: ecco come sarà

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Originariamente il condono inserito nel contratto di governo Lega-M5S doveva essere una rottamazione di tutti gli arretrati di Equitalia che avrebbe dovuto portare nelle casse dell’erario 55 miliardi di euro, coprendo così il mancato gettito derivante dalla flat tax.

Poi però questo progetto si è scontrato contro ostacoli evidenti tra cui, scrive ItaliaOggi, “’obbligo di versare comunque tutta l’Iva, la sperequazione con chi ha saldato regolarmente i propri debiti tributari, magari con lunghe rateazioni, non ultimo il fatto che il barile di Equitalia è già stato raschiato con due successive operazioni di rottamazioni”.

E allora come sarà la pace fiscale, o meglio condono, voluta dal governo? Sarà una sorta di rottamazione generale di tutti i debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti, come si legge nel contratto. Obiettivo è estinguere il debito mediante un saldo a stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica. Secondo il quotidiano, “si punterebbe sul potenziamento di alcuni strumenti deflativi del contenzioso già presenti nel nostro ordinamento”. In sostanza ravvedimenti operosi, accertamenti con adesione, chiusura delle liti fiscali e chissà pure una voluntary disclosure sui capitali all’estero (con una aliquota tra il 25 e il 20%). “Infine – conclude Italia Oggi – si prevederebbe la possibilità di chiudere il contenzioso con uno sconto variabile tra il 50 e l’80% in funzione del grado di giudizio”.

Qualche tempo fa lo stesso ministro dell’economia Giovanni Tria aveva affermato:

“Tocca al governo semplificare il sistema fiscale ridurre le tasse e, da subito, chiudere tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”.

Questa in ogni caso sarà la settimana in cui il Governo Lega e M5S riprenderanno il lavoro che porterà alla nota di aggiornamento al DEF attesa per fine settembre e, conseguentemente, alle misure che prenderanno corpo nella Manovra di bilancio.