L’obbligo della fattura elettronica partirà dal primo gennaio 2019. E’ quanto si apprende da fonti di maggioranza a margine dei lavori al Senato sul decreto fiscale. Il Garante della Privacy nelle ultime ore aveva espresso forti criticità in merito alla misura problemi che non possono essere ignorati, come si legge nel provvedimento inviato all’Agenzia delle Entrate.
I rilevi riguardano la trasmissione e memorizzazione di una ingente mole di dati non direttamente rilevanti ai fini fiscali, con conseguenze per la tutela della riservatezza, in particolare in merito alle strategie aziendali.
Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica – esteso a partire dal 1 gennaio 2019 anche ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori – presenta, secondo il Garante, un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito.
Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato in ala leghista, ha sottolineato che l’intervento del garante della privacy sul tema della fatturazione elettronica solleva problemi che non possono essere ignorati. Anche l’Unione dei giovani dottori commercialisti era espressa al riguardo sottolineando che “nel bilancio dello Stato l’adozione della fatturazione elettronica conterà maggiori entrate stimate in circa 2 miliardi di euro”. Oggi però arriva la conferma da parte del governo sull’entrata in vigore della misura. Questo perché eliminare o rinviare la misura costerebbe troppo per le casse dello Stato e il recupero di evasione previsto è di circa 1,9 miliardi di euro in un anno.
La fattura elettronica arriverà quindi fra meno di due mesi e potrebbero esserci alcune esclusioni come per i farmacisti e i medici per i quali oggi sussiste lo scontrino elettronico.