ROMA (WSI) – Dopo aver incassato la fiducia sia al Senato che alla Camera il governo Conte può iniziare a lavorare. Domani, venerdì 8 giugno, il premier volerà in Canada per presenziare al G7.
“Ci dovremo far rispettare” dice il professore che nella lunga replica alla Camera prima della fiducia ha toccato vari punti nel contratto Lega-M5S.
“Molti interventi sollecitano questo esecutivo ad articolare in modo più puntuale gli obiettivi ma ci siamo appena insediati, non chiedeteci dettagli di specifiche iniziative legislative perché ancora stiamo costituendo gli uffici. Quello che possiamo assicurare è che lavoreremo da subito per dare un seguito attuativo alle anticipazioni contenute nel contratto di governo e anche nelle dichiarazioni che ho depositato, ma al momento è presto per chiedere “il dettaglio” delle norme. Questo esecutivo ha piena consapevolezza che esistono dei principi costituzionali perché questo esecutivo oltre il contratto di governo ha presente la Costituzione”.
Sul tema banche, il professore Conte ha sottolineato che il governo sta attualmente “valutando la differenziazione tra le banche di credito e le banche di investimento più votate alla speculazione”.
“Questo Governo ha l’ardire, mi rendo conto che può essere sicuramente giudicata una posizione molto forte, di volere anche promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa evidentemente, in tutti i tavoli e tutte le sedi, presidiare questi tavoli esprimendo una direzione: favorire la crescita nel rispetto di una discesa progressiva del debito (…) Bisogna vedere come arrivarci, negozieremo anche a livello europeo e quindi ci siederemo a quei tavoli volendo esprimere un indirizzo politico. E ci auguriamo di avere la fermezza e la risolutezza per essere ascoltati’.
Sul tema più delicato, quello su cui vigila il presidente della Repubblica (l’Europa e il debito), il presidente del Consiglio ha ribadito la sua volontà di “negoziare sul fronte della discesa progressiva del debito”.
“Bisognerà vedere come arrivarci (ndr: abbiamo) un “vasto programma di investimenti pubblici infrastrutturali che potrebbe essere attuato e finanziato in deficit senza creare un problema di sostenibilità dei debiti pubblici“.